Graziano: “Referendum fusione Corigliano e Rossano? La più importante sfida del territorio”

Processo di fusione delle Città di Corigliano calabro e Rossano: con il decreto di indizione del Referendum consultivo, firmato dal Presidente Oliverio e fissato alla prossima Domenica 22 Ottobre 2017, abbiamo le coordinate esatte per raggiungere la meta. Partiamo oggi verso una delle più importanti sfide che abbia mai affrontato il territorio della Sibaritide e dell'Area urbana negli ultimi sessanta anni. Servirà tanta abnegazione e perseveranza affinché si raggiunga il migliore risultato per l'avvenire di questo territorio. Questa volta non possiamo fallire l'obiettivo. Perché tutto è affidato alla volontà dei cittadini, senza possibilità di appello.

È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, promotore e firmatario della proposta di Legge sulla fusione delle Città di Corigliano e Rossano, Giuseppe Graziano.

Proprio ieri – dice Graziano - mentre rilanciavamo la necessità di conoscere la data del Referendum, il Presidente Oliverio emanava il decreto con l'indicazione della data della consultazione. A prescindere dalle posizioni politiche e rimarcando che la proposta di legge sulla fusione dei due comuni dell'Area urbana Corigliano-Rossano è partita dall'Opposizione, trovando il sostegno del Presidente della Prima Commissione Franco Sergio ed il consenso unanime dell'Assemblea regionale, è da riconoscere al Governatore il merito di aver ascoltato in questi mesi le istanze del territorio e di essere stato, allo stesso tempo, consequenziale e perentorio di fronte agli impegni assunti.

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Il prossimo 22 Ottobre, giornata in cui tra l'altro la Chiesa ricorda la memoria di San Giovanni Paolo II, il Pontefice del coraggio e del cambiamento, le popolazioni di Corigliano e Rossano – precisa il Segretario questore - saranno chiamate anche loro ad un atto di coraggio e di cambiamento. Condividere millenni di storia e identità, mettendo insieme le grandi potenzialità singole delle due comunità, è un processo da gente virtuosa. È un atto di riscatto e di rivalsa, ma soprattutto – aggiunge - di grande lungimiranza, mirato a riportare centralità e potere contrattuale alla Sibaritide, un'area che si è ritrovata a fare i conti con la depressione della crisi economica e ad essere vittima illustre delle inefficienze della pubblica amministrazione. Non possiamo fallire questo obiettivo! Perché dal 23 ottobre non ci sarà spazio per pentimenti o ripensamenti. Abbiamo già sperimentato gli amari anni dei rimorsi per una Provincia della Sibaritide che poteva essere costituita ma che non è stata mai concretizzata per rivendicazioni sciocche e solitarie di chi all'epoca aveva il potere di decidere.

Oggi a scegliere non sarà – per fortuna! – il politico o il consulente di turno. Deciderà la gente, decideranno i cittadini con il loro voto. A noi – prosegue ancora Graziano - fautori della fusione, che è anche e soprattutto progetto per un avvenire solido, spetta il compito di essere perseveranti. Non insistenti. Sarà nostro impegno far comprendere alla gente delle due Città i grandi vantaggi, sia economici che sociali, di diventare un'unica e grande comunità che non perderà affatto le proprie radici. Anzi. Le amplierà – conclude Graziano - rendendole più solide e profonde.

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