Corigliano Calabro: all'Istituto Nicholas Green - Falcone e Borsellino si discute di legalità

Stamattina presso l'istituto Nicholas Green – Falcone e Borsellino di Corigliano, guidato dal Dirigente Scolastico Alfonso Costanza, l'associazione "Universo Minori" con la presidente dottoressa Rita Tulelli ha organizzato un convegno riguardante la legalità. Presente il direttore della Casa Circondariale di Rossano Giuseppe Carrà, il Comandante la Capitaneria di Porto di Corigliano, Capitano di Fregata Canio Maddalena e rappresentanti del Comando Compagnia Carabinieri di Corigliano.

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Il Dirigente Scolastico ha introdotto i lavori puntualizzando che un percorso di legalità fa riferimento ad un problema di natura culturale e che la crisi della legalità è causata essenzialmente da due grossi mali della società odierna: egoismo ed indifferenza. I giovani, ha evidenziato il Dirigente, cercano adulti credibili, il cambiamento è il frutto di ciò che costruiamo giorno per giorno nelle nostre realtà.

La Scuola, ha aggiunto il Dirigente, affianca al compito dell'insegnare ad apprendere, soprattutto quello dell'insegnare a essere persona.

Presente anche l'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Corigliano, Tommaso Mingrone che ha preso la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Corigliano, Tommaso Mingrone che ha evidenziato che non rispettare le regole danneggia tutti, a partire dalle piccole cose fino alle più grandi. Il Prof. Damiano Altimari, referente del Progetto "La Regola è libertà" ne ha illustrato le finalità educative e presentato le varie iniziative intraprese sul tema dalla Scuola.

Il Direttore della Casa Circondariale di Rossano, Giuseppe Carrà, ha continuato il dibattito in aula, sottolineando il desiderio di libertà e di istruzione, che molti detenuti avvertono oggi, ponendo in rilievo che essi sono figli dell'ignoranza e non della povertà. "Con la cultura, - ribadisce Carrà,- l'uomo è libero di fare le proprie scelte perché è cosciente delle conseguenze e se ne assume le responsabilità".

Punta di diamante della mattinata l' imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari.

L' associazione "Universo Minori" è del parere che avere dei testimoni di giustizia è la prova che questa non è una società omertosa, se per omertà intendiamo condivisione. Pino Masciari ha parlato della sua vita del coraggio avuto nel denunciare la 'ndrangheta, ha proferito che il coraggio è una costruzione collettiva perché un singolo uomo coraggioso deve trovare sponda in altri, nella società e nelle istituzioni.

Rivolgendosi agli studenti in sala che seguivano con molto interesse il discorso e poste numerose domande, Masciari ha fatto un excursus della sua vita dal lontano 17 Ottobre 1997 data in cui fu inserito nel programma di protezione. Ha raccontato di una vita di stenti per lui per sua moglie e per i suoi figli. Masciari ha ribadito con forza che si deve denunciare l'illegalità, in quanto denunciare aiuta lo Stato, si esce dalla subordinazione dei criminali, si è fonte di prova per gli inquirenti. Dobbiamo perdonarci dice il testimone di giustizia per far trionfare lo stato di diritto e tutti insieme possiamo farcela, ed ai ragazzi ha detto che loro sono la chiave di tutto, il sale di questa terra. Vivace il dibattito con gli studenti ed alle molteplici domande dei ragazzi ha detto che lui ha dato la vita per lo Stato e per esso è disposto a morire, ha proferito che i testimoni hanno una psicologia fragile perchè hanno rotto il silenzio e per questo motivo andrebbero trattati con accortezza ed umanità. .