La denuncia di Petrassi (La Terza Rende): “Il parco fluviale dell’Emoli è completamente abbandonato”

"C'era una volta la Rende dei bei palazzi, delle ville comunali con il verde ben curato, dei marciapiedicon le aiuole ordinatepiene di verde,dei cassonetti della nettezza urbana ordinati ed efficienti, del parco Robinson e dei parchi fluviali frequentati da decine e decine di famiglie con i loro pargoli, con le belle scuole con leiscrizioni sempre in crescita, con i servizi comunali efficienti.

Sì, proprio così! Al cospetto della vecchia e decadente signora Cosenzanasceva e prosperava una bella contadinotta dalle guance rosse che sprizzava salute da tutte le parti e attirava le popolazioni da tutta l'area urbana e da tutta la Calabria, desiderose di abitare nell'unica città a misura d'uomo della Calabria: la Rende moderna.

C'era una volta, perché oramai è oltre un decennio che è iniziata un'inarrestabile decadenza che si spera abbia toccato il fondo con quest'ultima esperienza amministrativa. E' inutile nasconderlo, oggi Rende non è più attrattiva come un tempo e bisogna fare presto qualcosa affinché non diventi definitivamente periferia. Volete un esempio di quello che dico?

Domenica, questa di Carnevale 2017, come mi capita periodicamente, ho preso la bicicletta e invece di fare il solito percorso viale Principe-viale Mancini, purtroppo ancora bruscamente interrotto all'altezza del Campagnano, ho deciso di fare un giro al parco fluviale dell'Emoli. Da lontano non sembrava in cattive condizioni, ma man mano che pedalavo e mi avvicinavo ho dovuto constatare il completo abbandono in cui versa questa importante opera pubblica.

Molte panchine sono state divelte, in altre mancano le doghe in legno; molti sentieri che costeggiano il fiume da entrambi i lati presentano un fondo irregolare e sconnesso e alcuni tratti sono inondati da fango che rende difficile una tranquilla passeggiata. Non esistono più i cestelli dell'immondizia che sono stati sostituiti da bustoni bianchi di spazzatura che fanno bella mostra di sé fluttuando al vento; la potatura e in generale la cura del verde è molto scarsa; i viali si presentano sporchi e degradati con bustoni di spazzatura da tutte le parti il cui contenuto era riverso sul prato, sui viali e in riva al fiume; lungo la sponda del fiume dal lato che si affaccia su Quattromiglia anche una 'mini discarica' con pezzi di servizi igienici rotti e immondizia varia; infine ho notato sotto il ponte della statale 19 dove termina il viale dal lato est un ammasso d'immondizia che a prima vista farebbe pensare a un'altra discarica, ma che potrebbe invece rivelarsi un ricovero di viados. Ho deciso di documentare il tutto scattando alcune foto con il mio smart-phone.

Pur essendo le 11.30 di domenica mattina di Carnevale nel parco non c'era quasi nessuno, nemmeno una mascherina. Un tempo non era così.

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Sempre pedalando, mi sono poi spostato su via Rossini chiusa al traffico per l'occasione del Carnevale. Qui ho trovato la presenza delleneonate "Guardie Ambientali d'Italia" che facevano sfoggio della loro nuova divisa,a queste consiglierei di fare lo stesso giro che ho fatto io e constatare il degrado che ho raccontato. Oltre alle guardie,su via Rossini c'erano solo poche altre decine di persone e qualche mascherina che cercava di dare un senso a questa festa facendo un giro sulle "tristi giostrine" collocate sul viale alla rinfusa.

E' possibile che dobbiamo rassegnarci a questa Rende? L'interrogativo oltre che ai cittadini è rivolto soprattutto ai miei colleghi consiglieri comunaliaffinché prendano tutti coscienza di questo fallimento amministrativo e conseguentemente dichiarino al più presto definitivamente chiusa questa esperienza". Lo afferma Carlo Petrassi, capogruppo "La Terza Rende".