Ricca (Cosenza in Comune): “Trasparenza e responsabilità negli appalti pubblici”

"Considerato che lo strumento principale attraverso il quale si impiegano risorse pubbliche sono gli appalti di opere e servizi, riteniamo opportuno, oltre che imposto dalla legge, rendere massimamente trasparenti e facilmente accessibili ai cittadini tutti gli atti della procedura di aggiudicazione, collaudo, finanziamento e verifica dell'opera.

Nei casi poi di appalti che comprendano anche la gestione successiva dell'opera, la trasparenza non può che estendersi anche a questa fase ulteriore.

In particolare, negli appalti di ingenti dimensioni e nella realizzazione delle opere pubbliche strategiche, come noto, la procedura di aggiudicazione più diffusa è quella del cd. "contraente generale", attraverso la quale si sceglie un realizzatore globale dell'opera,.

Si tratta quindi di società private adeguatamente organizzate ed economicamente molto solide che garantiscono alla Pubblica Amministrazione la realizzazione del lavoro "chiavi in mano", occupandosi non solo della realizzazione, ma anche della progettazione dell'opera, la quale, sottratta, quindi, alla competenza del soggetto pubblico, non viene realizzata secondo ragioni di economicità e perseguimento di pubblico interesse, ma con l'ottica privatistica della realizzazione di un profitto.

Questa sorta di "privatizzazione dell'appalto" non può che essere compensata dall'accentuazione degli obblighi di trasparenza, soprattutto in considerazione del fatto che il contraente generale può a sua volta sub-appaltare parti dell'opera ad altri soggetti privati .

Si rischia di pervenire ad una frantumazione del valore dell'opera, dividendola in una miriade di sub-appalti di valore inferiore ad €150.000,00, che è il valore richiesto dalla legge per l'obbligatorietà della certificazione antimafia delle Ditte utilizzate.

Ebbene, affinchè in un territorio altamente sensibile come il nostro vengano fortemente potenziate le azioni di prevenzione della criminalità, riteniamo opportuno che siano spontaneamente attivati dal Comune azioni concrete volte a verificare l'identità antimafia delle Ditte che operano nell'appalto pubblico, a prescindere dal valore dell'opera realizzata.

D'altro canto, il codice degli appalti proprio nella procedura del contraente generale richiama entrambi i soggetti, quello pubblico e quello privato. a precisi obblighi di controllo, di prevenzione e repressione della criminalità.

In particolare ad esempio il committente pubblico deve provvedere "" ....alla nomina, del direttore dei lavori e dei collaudatori.....al costante monitoraggio dei lavori ....alla stipulazione di appositi accordi con gli organi competenti in materia di sicurezza nonchè di prevenzione e repressione della criminalità".

Chiediamo, quindi, che siano resi trasparenti gli atti di nomina della Direzione dei Lavori e i successivi atti di controllo da questa intrapresi, oltre che gli atti di verifica e quelli relativi alle azioni di prevenzione e repressione della criminalità intraprese dal Comune e quelle di monitoraggio di tutte le fasi di esecuzione dell'opera.

E' necessario inoltre che il Comune verifichi costantemente non solo la regolarità contributiva e assicurativa delle Ditte appaltatrici e/o sub-appaltatrici, ma anche quella retributiva.

E' doveroso accertare che tutti i lavoratori occupati negli appalti pubblici siano regolarmente assunti, retribuiti e utilizzati conformemente alle norme di legge e dei Contratti Collettivi e nel pieno rispetto della normativa in materia di sicurezza.

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Riteniamo che tutto ciò, a prescindere dagli obblighi di legge che disciplinano la materia, sia un segno di civiltà delle Pubbliche Amministrazioni, la cui efficienza e validità si misura in primis dalla tutela dei diritti minimi garantirti alle persone utilizzate per la realizzazione delle sue azioni.

Riassumendo quindi proponiamo al Comune di Cosenza di intraprendere le seguenti azioni:

1) Costituzione di un osservatorio che garantisca la regolarità degli appalti e la massima trasparenza e accessibilità a tutti gli atti di aggiudicazione, esecuzione, realizzazione e gestione, comprese le azioni di prevenzione e repressione della criminalità e quelle di nomina della Direzione dei lavori e di verifica della realizzazione delle opere;

2) Attivazione di Protocolli d'Intesa con la Prefettura e/o con gli organi competenti per la certificazione antimafia da utilizzare in tutti gli appalti e/o sub-appalti pubblici anche nei casi non previsti dalla legge;

3) Verifica di regolarità retributiva e di applicazione delle norme in materia di lavoro e sicurezza per tutte le Ditte Appaltatrici e sub/appaltatrici.

E' fatto notorio che la criminalità organizzata miri all'assoluta gestione dei grandi appalti pubblici ai danni della comunità che paga prezzi altissimi anche in termini di coesione e sicurezza sociale.

L'approccio della Pubblica Amministrazione non può che essere quello di primo soggetto attivo nella repressione del fenomeno, affinchè la realizzazione delle opere da "affari per al criminalità" si trasformi in buona economia locale, produttrice di PIL territoriale e fonte di economia e sviluppo". Lo afferma Giuliano Ricca
Responsabile gruppo comunicazione "Cosenza in Comune".