Metrotramvia, Miceli (M5S): "Se ne parli in Consiglio Comunale, non in incontri carbonari"

"Il Sindaco Manna invita domani (giovedì 23 febbraio) i consiglieri comunali ad una riunione "riservata" in Comune per discutere della metrotramvia. Come Movimento 5 Stelle parteciperemo per senso di responsabilità ma condanniamo fermamente queste pratiche carbonare che sviliscono le istituzioni permettendo di bypassare, di fatto, tutta la regolamentazione e le garanzie connesse, in primis il ruolo del Consiglio Comunale, umiliato nelle sue funzioni, così come i consiglieri tutti. Continuiamo a chiederci il perché questa amministrazione continui a voler decidere tutto nelle "segrete stanze" e non alla luce del sole. Non è il Consiglio Comunale la sede naturale dove discutere del futuro della città?D'altronde, come già denunciato dal Movimento 5 Stelle a giugno 2016, sulla procedura di approvazione della metrotramvia gravano rilevanti irregolarità, a partire dalla mancata approvazione in Consiglio Comunale, appunto, dell'accordo di programma. Avevamo segnalato anche la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale. E proprio nei giorni scorsi il Comitato No Metro ha denunciato errori penalmente rilevanti. Dall'esame del progetto si è scoperto che i confini del SIC non coincidono con quelli riportati nella cartografia ufficiale del Ministero dell'Ambiente. La metrotramvia dunque invaderebbe i confini dell'Orto Botanico dell'Università della Calabria, che è un Sito di Importanza Comunitario (SIC) facente parte della Rete Natura 2000, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per la conservazione della biodiversità a livello comunitario. Senza la VIA tutto ciò non è mai venuto fuori.

Le nostre obiezioni sono note da tempo: questo progetto piace solo ai partiti politici che ne sollecitano l'approvazione ma non ai cittadini e alla collettività. Ideata per un bacino di utenti sovrastimato, 40mila viaggiatori al giorno (gli studenti dell'Unical sono a malapena 34mila) a fronte degli odierni pendolari che non superano le 6mila unità, la metrotramvia si rivelerà un vero e proprio fallimento. Sulle spalle dei cittadini, ovviamente.

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Ma è totalmente sbagliato anche il percorso proposto per la metrotramvia, che a Rende sventrerebbe le due arterie principali, SS 19 e SS 19 bis, con un elemento infrastrutturale rigido, le rotaie in ferro, che opererebbe un taglio profondo nel tessuto urbano. Per non parlare dei problemi di tracciato al confine con Cosenza e tra Quattromiglia e l'Università, con una pendenza non superabile dalla metro, a meno di sbancamenti collinari.

La città di Rende non ha bisogno di progetti di mobilità urbana obsoleti stabiliti dalla stessa classe politica che ha portato alla rovina il Comune e che sta portando all'immobilismo anche la Regione. La città di Rende ha bisogno invece di guardare al futuro del trasporto pubblico locale e imporsi, soprattutto a livello regionale, per chiedere il meglio che le nuove tecnologie possono offrire. Oggi, invece, la città di Rende grazie a Manna vive un momento di sottomissione totale alle decisioni del presidente Oliverio che risultano essere vere e proprie imposizioni per tutti i cittadini che hanno votato il primo cittadino rendese proprio perché si opponeva alla realizzazione della mega opera, tranne poi cambiare idea tradendo il voto degli elettori". Lo afferma una nota di Domenico Miceli, Capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Rende.