Fusione Rossano-Corigliano, Graziano: "Geraci non ostacoli il processo, subito referendum"

grazianogiuseppe 500"Senza alcun ulteriore tentennamento, il Presidente Oliverio, in virtù dell'autorità conferitagli, emani subito il decreto di indizione del Referendum consultivo sulla fusione dei comuni di Corigliano e Rossano. Si dia possibilità e autorità ai cittadini di esprimersi attraverso le urne, così come prevede la Legge. La personale opinione di Geraci non trova alcuna legittimazione e giunge fuori tempo massimo. Il Sindaco di Corigliano, che alla vigilia dell'indizione delle consultazioni popolari si ritrova – tra lo stupore di tutti - ad essere contrario al processo di unificazione dei due Municipi, ha tutto il sacrosanto diritto di costituire il comitato per il NO e di fare da quella posizione ogni legittima opposizione al progetto di fusione. Ma non tenti, attraverso il suo ruolo istituzionale, di ostacolare l'iter amministrativo e plebiscitario. Perché – non dimentichi – la sua posizione oggi, una volta esauritisi i doverosi passaggi all'interno dei Consiglio comunali, della Prima Commissione e del Consiglio regionale, ha eguale valore di quella di un qualsiasi cittadino che sarà chiamato a decidere attraverso il voto".

È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, chiedendo al Governatore di essere solerte ad applicare le procedure previste dalle Legge regionale sulla fusione dei Comuni di Corigliano-Rossano approvata in aula lo scorso Venerdì 27 Gennaio 2017.

"Attendiamo, ormai ad ore – dice Graziano –, il decreto presidenziale di indizione del Referendum. Il processo consultivo, ultimo e determinante step verso la fusione, è ormai avviato e non può essere interrotto. Da nessuno. C'è una Legge da far rispettare, approvata dal Consiglio regionale dopo aver assolto tutti i passaggi burocratici e amministrativi e soprattutto, dopo aver chiarito ogni dubbio o legittima perplessità degli enti e delle istituzioni interessate. Anche quelle che oggi, in modo del tutto anacronistico e oggettivamente dissennato, avanza il Sindaco di Corigliano".

"Le obiezioni di Geraci – aggiunge il Segretario questore - relativamente alle prospettive finanziarie e di bilancio derivanti dalla fusione dei due Comuni, sono state ampiamente chiarite in seno alla Prima Commissione Affari Generali, nello scorso mese di gennaio. E precisamente l'Art.12 della Legge regionale precisa, in modo inequivocabile, che il Comune di nuova istituzione è soggetto alle nuove disposizioni del D.Lgs 78/20120 in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, attraverso piani pluriennali di pareggio del debito. Dunque anche nel caso in cui, a seguito della fusione, dovessero sorgere problemi di natura finanziaria interverebbe la normativa con appositi provvedimenti risolutivi. Del resto è prerogativa nel nuovo assetto dello Stato favorire l'unificazione delle realtà locali! Quindi, Geraci dorma sonni tranquilli. Anche se questo eccesso di premura e preoccupazione suona qualche nota stonata. Diversamente il sindaco di Corigliano ci spieghi perché se la fusione tra Corigliano e Rossano rischia di creare un nuovo comune in default, la stessa inquietudine svanisce se la fusione viene allargata ad altri Comuni. Allora – si chiede Graziano – la sua è una obiezione di sostanza oppure una becera questione di campanile?".

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"Da cittadino dell'Area urbana sono indignato – conclude Graziano – perché ho già vissuto questi momenti a metà degli anni '90. Quando ci fu l'ultima chiamata per la provincia della Sibaritide e per colpa della cecità politica e delle personalissime diversità di vedute degli allora amministratori, tra i quali c'era anche Geraci, sfiorì un sogno di autonomia per questo territorio i cui risultati nefasti si registrano ancora oggi con il continuo depauperamento di servizi e diritti. Basta con questi giochetti. Non siamo su scherzi a parte! Oggi abbiamo finalmente la possibilità di riscrivere la storia delle due Città e solo i cittadini, grazie anche ad una proposta di Legge regionale che mi onoro di aver proposto, avranno il diritto di decidere sul loro futuro".