L’emendamento per il rilancio della Rende Sevizi presentato in consiglio viene respinto. Per l’Ncd errore di procedura

Il Piano Industriale 2017 - 2020 viene approvato dal Consiglio comunale di Rende ma non viene discusso in aula l'emendamento integrativo proposto dai consiglieri del Nuovo Centro Destra, per il rilancio della Rende Sevizi. Un'azione che il Gruppo consiliare dell'Ncd definisce come una brutta pagina amministrativa ma anche come una grave mancanza di democrazia. A non far discutere l'emendamento tra i consiglieri è stato il presidente del Consiglio comunale, il quale dichiara «l'inammissibilità dell'emendamento poiché andava presentato, come indica il Tueg, direttamente alla Rende Servizi e non al Consiglio». Ed è questo una affermazione errata che i consiglieri dell'Ncd, con il loro solido e valido bagaglio di esperienza sulle procedure degli emendamenti, correggono subito. Errore per altro ribadito negli interventi dei consiglieri Rausa, Monaco e Bartucci, e che l' Ncd spiega attraverso due interrogativi, la cui risposta è semplice e logica anche per chi non è un amministratore. Se, infatti, la Rende Servizi è la società in house ed il 100% del capitale è del Comune chi approva il Piano industriale, la Rende Servizi o il Comune? Ovviamente il Comune. Il Comune, a sua volta, è rappresentato come espressione democratica dai consiglieri, per cui se il Piano è stato approvato, cosi com'è stato fatto, dal Consiglio, anche l'emendamento deve essere approvato dai consiglieri e non certo dalla Rende Servizi. Per altro, erano stati integrati solo dei servizi che non andavano ad intaccare nessun Piano economico societario, in quanto le risorse sarebbero derivate dal risparmio delle esternalizzazioni. Anche l'inammissibilità di cui parla il presidente del Consiglio non è corretta perché un emendamento inammissibile lo sarebbe nel momento in cui lo si protocolla, nel caso dell'emendamento dell'Ncd protocollato giorni prima, e non certo una volta che arriva nel Civico consesso. Insomma, il tutto è stato sicuramente un episodio spiacevole sul quale il Gruppo consiliare dell'Ncd non vuole certo innescare polemiche ma intende puntualizzare sull'accaduto solo per dovere di chiarezza e trasparenza amministrativa.

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L'Ncd ha responsabilmente presentato queste integrazioni al Piano Industriale dopo varie Commissioni ed incontri all'interno del Comune, insieme ai consulenti che hanno redatto lo stesso Piano, quali il dott. Scapelli ed il dott. Fasano e lo stesso ingegnere Lopez, dirigente della Rende Servizi, che ha indicato loro quali erano i servizio che potevano essere integrati nel piano, tra cui demolizione e rifacimento marciapiede e porfido, gestione nuovi parcheggi parco acquatico, rifacimento e pittura straordinaria edifici pubblici, lettura contatori, affissioni, gestione e controllo entrata/uscita dell'isole ecologica e raccolta rifiuti ingombranti. Oltretutto servizi eseguibili solo alla scadenza dei contratti per i servizi esternalizzati. Lo spirito dell'emendamento era, dunque, quello di voler integrare i sevizi, le ore di lavoro e di conseguenze incrementare gli stipendi dei lavoratori. C'è chi, invece, questo spirito lo ha frainteso, sbagliando, con il volersi appropriare della paternità del Piano. All'Ncd interessava solo fare del bene alla città di Rende e ai tanti dipendenti che hanno ancora uno stipendio precario. «Speriamo che il sindaco Manna torni sui suoi passi, riveda quello che è successo e riprenda il nostro emendamento e che al prossimo Consiglio comunale lo integri al Piano Industriale - concludono i consiglieri di Ncd – soprattutto auspichiamo che il sindaco Manna non corra più dietro ad abbagli e al solito dirigente che, come già successo per altre pratiche, fa cadere in errore il Comune, ledendo l'immagine stessa dell'Ente. Il rilancio della Rende Servizi era fondamentale per il benessere della città, andava a diminuire le esternalizzazioni e le spese per l'Ente. Anche perché, sia il sindaco che la maggioranza avevano condiviso il contributo di tutti i consiglieri a migliorare il Piano. Ci dispiace tanto che il Piano Industriale approvato sia ripetitivo e faccia restare ancorata al passato la Rende Servizi».