Unical, la lettera aperta della Cgil: "Comportamento irriguardoso Rettore Crisci"

La lettera aperta della Cgil:

Egregio Rettore, care Lavoratrici e cari Lavoratori dell'Università della Calabria, ancora una volta, alla luce di quanto successo nella seduta di contrattazione d'Ateneo, svoltasi lo scorso 19 ottobre, prendiamo atto, con rammarico e sdegno, dell'impossibilità all'interno dell'Ateneo di un confronto civile e regolare tra le Parti.

Il comportamento irriguardoso e irrispettoso tenuto dal Magnifico Rettore nei confronti della Presidente del Comitato degli Iscritti della FLC CGIL Unical nonché RSU, Marisa Fasanella, ci lascia sgomenti e offesi.

I termini imperativi ed arroganti usati nei confronti della Compagna Marisa Fasanella li rispediamo al mittente, ricordando al Rettore che le contrattazioni si svolgono tra le parti in modo paritetico e con eguale dignità di tutti, per cui, alcune espressioni, il Rettore, forse, le potrà usare in altre situazioni, qualora gli siano consentite, non certamente nel contesto delle relazioni sindacali.

Tutta la CGIL Calabria, in ogni sua articolazione, esprime alla Compagna Marisa Fasanella e a tutta la Delegazione trattante della FLC CGIL la massima solidarietà; troppe sono state le volte in cui si è cercato di delegittimare i rappresentanti dei lavoratori all'interno dell'Unical ed, in particolare, quelli della CGIL, situazione che è ormai non più sostenibile.

Invitiamo il Magnifico Rettore a lavorare per preservare e migliorare la qualità del grande patrimonio culturale e di crescita sociale ed economica che l'Università ha rappresentato, rappresenta e dovrà rappresentare per i nostri giovani calabresi e per la Regione tutta, anche in termini di baluardo di esercizio democratico e di formazione di coscienze libere.

Negli ultimi anni, a nostro avviso, gli spazi del confronto democratico all'interno dell'Ateneo si sono ridotti notevolmente, la meritocrazia resta una variabile da usare a proprio uso e consumo, i servizi agli studenti diminuiti e le tasse sono a livelli insopportabili per molti.

Manca un progetto di sviluppo vero per il futuro e, al di là delle belle parole, l'Università è diventata oramai dependance di qualche potente partito.

Nel frattempo, mentre la Governance è impegnata in cerimonie, riti ed impegni di rappresentanza istituzionale e non, molti docenti, ricercatori, borsisti, dottorandi, tecnici e amministrativi, sia precari che strutturati, svolgono in silenzio il loro lavoro, offrendo agli studenti, con i pochi mezzi a disposizione e con spirito di abnegazione, servizi e conoscenza in grado di farli competere con i loro colleghi di altre università, in un mercato del lavoro senza regole e diritti.

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Riteniamo che l'Università della Calabria, per storia e ruolo sociale, meriti una guida autorevole, che faccia del confronto democratico e del rispetto degli altri una vera ragion d'essere, senza se e senza ma.

Invitiamo, pertanto, il Magnifico Rettore a volersi chiedere se non sia il momento di avviare una attenta riflessione sul futuro dell'Università della Calabria, che debba comportare un chiaro e tangibile cambio di passo, per il futuro ed il bene dell'Ateneo.