Guccione: “La parte vecchia di Cosenza deve rinascere”

"Sul centro storico deve essere messa in campo una netta e chiara scelta politica e amministrativa che il sindaco Occhiuto fino ad oggi non ha fatto, lasciando al suo destino la parte vecchia di Cosenza. E' necessario un piano per la messa in sicurezza, il recupero e la riqualificazione del centro storico. Per noi è Telesio il punto di riferimento, non Alarico. È un aspetto dirimente.

Intanto condivido quanto scritto nel documento dei comitati del centro storico in cui si portano a galla criticità e anni di abbandono della parte vecchia della città. La proposta di un patto fra cittadini e istituzioni è il metodo giusto". E' l'intervento del consigliere comunale di Cosenza Carlo Guccione sul centro storico e le periferie. "Partiamo da un'analisi: l'azione di riqualificazione urbana ha dimenticato i quartieri periferici e in particolare il centro storico. Mancano spazi pubblici, servizi, welfare, sicurezza. C'é il rischio concreto di perdita di un patrimonio storico, architettonico e culturale.

"Il Centro storico dovrebbe essere un distretto culturale e della conoscenza. Ma anche dell'innovazione con il distretto della cyber security.

Questa amministrazione non è in grado di mettere in campo un cronoprogramma certo per la riqualificazione del centro storico e di utilizzare le risorse già disponibili.

A chi dice che mancano le risorse per il centro storico, rispondo con i numeri che si possono attivare se si avvia una interlocuzione istituzionale con l'ente Regione:

1) Economia delibera CIPE 89/2012; APQ Emergenza urbana e territoriale; Accelerazione delle risorse in ambito urbano (10 milioni di euro). Una parte di queste risorse potrebbero essere utilizzate per finanziare il piano per la messa in sicurezza del centro storico;

2) Miglioramento sismico degli edifici strategici pubblici e privati; Patto per la Calabria; Fondi comunitari (120 milioni di euro). Predisporre un elenco di edifici pubblici strategici per ottenere finanziamenti per la loro messa in sicurezza sismica. Dotare il Comune di Cosenza di uno sportello per l'assistenza tecnica ai privati per usufruire dei finanziamenti a fondo perduto per la mitigazione del rischio sismico dei loro fabbricati.

3) Agenda urbana Fondi Por, asse Cosenza-Rende (35 milioni di euro). Una parte di queste risorse potrebbero essere utilizzate per avviare un piano di recupero e riqualificazione del centro storico.

4) Accedere al Piano Junker, fondo europeo per gli inserimenti strategici (315 miliardi di euro complessivamente).

5) Legge Abruzzo 77/2009. Su 30 milioni di euro destinati ai privati sono stati utilizzati solo 500mila euro. Il Comune deve realizzare uno sportello informativo per aiutare i privati a compilare le domande e presentare la documentazione per accedere ai fondi. Con la legge Abruzzo possono essere effettuati interventi di miglioramento sismico, demolizione e ricostruzione. Le risorse sono a fondo perduto".

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L'azione di riqualificazione urbana messa in campo nel corso dell'ultimo decennio non ha interessato per nulla le aree periferiche e popolari della città (Casali, le frazioni, Via Popilia, San Vito, Serra Spiga, e CENTRO STORICO). Interi quartieri, in particolar modo quelli di edilizia residenziale pubblica, mostrano evidenti criticità sul versante della qualità abitativa, nonché della dotazione e qualità degli spazi pubblici e dei servizi collettivi.

Nel Centro storico, poi, il degrado del tessuto urbano e la sicurezza rispetto al dissesto idrogeologico delle colline su cui poggia hanno assunto ormai livelli di allarme. Il peggioramento della condizione dell'ambiente costruito non solo rappresenta un serio pericolo per la sicurezza degli individui, ma costituisce anche un rischio concreto di perdita di un patrimonio storico, architettonico, culturale ed identitario di grande valenza.

Al deterioramento fisico si accompagna, inoltre, un crescente disagio abitativo e sociale.Per queste aree è necessario un programma organico di micro-interventi, con diffusione capillare, che miri a creare un tessuto urbano di qualità e ad accrescere la dotazione di beni collettivi. A questi interventi di natura infrastrutturale è necessario affiancare una serie di azioni immateriali, nel campo dei servizi socio-assistenziali (in particolare per gli anziani e i bambini), educativi, culturali e per l'integrazione dei migranti, che siano in grado di ridurre il gap di cittadinanza in questi quartieri. La Strategia di sviluppo urbano sostenibile per i principali poli urbani della regione del POR Calabria FESR-FSE 2014-2020 costituisce il quadro strategico e finanziario di riferimento all'interno del quale saranno collocati gli interventi di rigenerazione urbana, la cui definizione e attuazione dovrà avvenire attraverso il coinvolgimento diretto di altre istituzioni, associazioni e residenti (per l'area urbana Cosenza-Rende sono previsti circa 35 milioni di euro).

Le operazioni di natura materiale saranno improntati alla limitazione del consumo di suolo, al riutilizzo degli immobili non occupati e all'ammodernamento degli edifici degradati, anche attraverso pratiche di recupero e riqualificazione.

La riqualificazione degli immobili, che dovrà essere realizzata attraverso l'utilizzo di tecniche e materiali eco-compatibili, rappresenterà un'occasione per le imprese locali della filiera delle costruzioni di accrescere la propria capacità innovativa e avviare forme di collaborazione con il mondo della ricerca per la risoluzione di problematiche nella ristrutturazione di edifici antichi, per la sperimentazione di tecniche e materiali anti-sismici e di sistemi per il miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili. In questo quadro, va riservata al centro storico un'attenzione speciale. Nuove imprese innovative possono trovare, attraverso una efficace politica di incentivi, proprio nel Centro storico una dislocazione che ne favorisca lo sviluppo dentro un quadro in grado di unire tradizione ed innovazione. L'esempio costituito dalla creazione del Distretto della Cybersecurity nel Palazzo delle Poste Vecchie lungo il Busento ne rappresenta l'esempio più riuscito e un modello da seguire.

La circostanza che, grazie ad un efficace utilizzo dei fondi europei la Calabria si è dotata di una importante infrastruttura digitale che ha potenziato la Banda Ultra Larga su tutto il territorio regionale.

Si tratta di un'opportunità che non si può non sfruttare.

Cosenza Vecchia custodisce, infatti, l'anima della nostra città. È lo spazio ancestrale in cui Cosenza è nata e ha preso forma.

La città storica, una delle più belle del Mezzogiorno, racchiude i grandi tesori artistici, architettonici, monumentali della tradizione e dell'identità storica dei cosentini.

I palazzi, le chiese, i conventi, il Castello, il Duomo, i musei, il labirinto delle "vinelle" sono parte costituiva fondamentale dell'identità cosentina, del nostro immaginario collettivo, del nostro essere una comunità antichissima e radicata in un territorio di straordinaria bellezza e suggestione.

Per questo, bisogna rompere, una volta per tutte, l'isolamento, l'abbandono, l'emarginazione e il degrado anche sociale di tante parti del nostro centro storico, riprendendo il filo di un'intuizione coraggiosa che Giacomo Mancini ebbe negli anni '80 e '90 e che è purtroppo rimasta incompiuta.

Nell'ambito di Agenda Urbana e dei programmi di investimento europei e nazionali, le opportunità per rigenerare Cosenza Vecchia, in una visione moderna del ruolo dei centri storici nella città contemporanea e nella città di domani, ci sono tutti. Disponiamo di strumenti di urbanistica operativa e di management delle trasformazioni urbane già ampiamente sperimentato in Europa e in Italia in esperienze e pratiche di grande successo. Vogliamo sperimentarli anche a Cosenza, con il concorso delle migliori capacità e competenze dell'Università, del mondo delle professioni, degli operatori sociali ed economici, ma nel quadro di un confronto internazionale, riprendendo il modello integrato basato sulla combinazione di interventi sull'infrastrutturazione e la riqualificazione fisica e azioni nella dimensione sociale ed economica.

IL CENTRO STORICO DI COSENZA NON è UNO FRA TANTI Come dice il sindaco Occhiuto. Il nostro centro storico può diventare un distretto della conoscenza, nel solco di una vocazione che ha avuto in Bernardino Telesio un faro e una forza propulsiva ancora oggi attiva. Ben radicata nella sua identità di città della cultura, Cosenza vuole porsi come realtà proiettata nel futuro, capace di rigenerare la propria economia e favorire lo sviluppo occupazionale nei settori ad alto valore aggiunto conoscitivo, di creatività e di innovazione. Favorire la creazione d'imprese innovative e conseguentemente di posti di lavoro altamente qualificati, dando un contributo alla capacità della città a trattenere i propri talenti. In partenariato con l'Università e la città di Rende, vogliamo sostenere il trasferimento tecnologico a livello territoriale attraverso la qualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture, come poli di innovazione, distretti tecnologici, con l'obiettivo di realizzare un ecosistema urbano dell'innovazione, coordinandosi con l'azione dei soggetti che, a livello territoriale, già supportano il trasferimento tecnologico e l'internazionalizzazione delle imprese. Il centro storico deve avere questa vocazione.Cosenza, nel quadro dell'integrazione nell'area urbana, intende partecipare attivamente alla strategia nazionale e regionale per il sostegno alle start-up ad alto contenuto di innovazione e alle imprese innovative, individuando anche uno specifico ruolo che la città e l'area urbana possono svolgere per l'attuazione di questa strategia, in forza della consolidata vocazione del contesto, della rilevanza del patrimonio storico-artistico, della presenza del più importante sistema universitario e delle ricerca a livello regionale e delle enormi potenzialità che ne derivano. L'obiettivo, nel quadro della specializzazione intelligente della città e dell'area urbana, è di configurare un vero Distretto territoriale della conoscenza, della creatività e dell'innovazione, che faccia emergere l'area cosentina come uno dei poli di rilevanza nazionale, capace di valorizzare capacità, mettere in rete le infrastrutture dedicate alla ricerca, all'innovazione e al trasferimento tecnologico, attrarre investimenti nei settori ad alta propensione all'innovazione e alla crescita. Questo distretto deve essere nel centro storico. Deve essere nella parte di città con la storia, l'identità e la mission legata alla cultura e alla storia. Non servono miti di plastica. Serve investire seriamente nella nostra identità: LA NOSTRA IDENTITA' E' TELESIO NON ALARICO.

Il consiglio comunale di oggi – conclude Guccione – deve sancire una svolta che mira a privilegiare il centro storico di Cosenza e le sue periferie utilizzando tutte le risorse disponibili (regionali, nazionali ed europee) perché rinasca la parte vecchia di Cosenza che rappresenta un patrimonio culturale, storico e architettonico".