Caos alla Provincia di Cosenza, Di Natale replica alla Prefettura: “Suo il compito di garantire la funzionalità degli Enti locali”

"Mi permetto di replicare, con il garbo istituzionale che mi contraddistingue, alla nota diramata dalla Prefettura di Cosenza circa la vicenda della Provincia di Cosenza.
Quanto alla competenza dei Prefetti sulle Province si evidenzia che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie, con nota DAR 0014155 del 23 ottobre 2014, ha precisato, nell'ultimo paragrafo, rubricato "Applicabilità disposizioni D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267", che «al fine di garantire la funzionalità complessiva del sistema di governo dell'ente, troveranno applicazione anche alle province, quali enti di area vasta, le disposizioni del TUEL non incompatibili con la Legge, per quanto non disciplinato dalla stessa e dallo statuto», e che l'art. 19 del r.d. n. 383 del 1934, confermato dall'art. 273 del TUEL, stabilisce - ai commi 2 e 3 - che il Prefetto "vigila sull'andamento di tutte le pubbliche amministrazioni e adotta, in caso di urgente necessità, i provvedimenti indispensabili nel pubblico interesse nei diversi rami di servizio" e "ordina le indagini necessarie nei riguardi delle Amministrazioni locali sottoposte alla sua vigilanza"; e, al comma 4, prevede un controllo sostitutivo di tipo repressivo in capo al Prefetto mediante l'invio di "appositi Commissari presso le Amministrazioni degli enti locali territoriali e istituzionali, per compiere, in caso di ritardo o di omissione da parte degli organi ordinari, previamente e tempestivamente invitati a provvedere, atti obbligatori per legge o per reggerle, per il periodo di tempo strettamente necessario, qualora non possano, per qualsiasi ragione, funzionare". Si veda, inoltre, l'art. 135, co. 1, del TUEL che demanda al Prefetto il potere di richiedere interventi di controllo e sostitutivi in caso .. di necessità di «assicurare il regolare svolgimento delle attività delle pubbliche amministrazioni».
La cosa più importante è che, Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza, è a conoscenza oltre che delle sentenze del Tar Calabria e Ordinanza confermativa del Consiglio di Stato anche della nota del sulla 19 luglio 2016, prot. DAR 0012858, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sottosegretario di Stato per gli Affari regionali inviata al segretario generale della Provincia di Cosenza e, p.c., anche al Prefetto di Cosenza (oltre che al Ministero dell'Interno e al consigliere anziano della provincia di Cosenza).
Tale nota, richiamando la sentenza del TAR Calabria, Catanzaro, sez. II, n. 1060 del 17.5.2016 (che ha statuito, in accoglimento del ricorso da me proposto in qualità di consigliere anziano , e da altri soggetti, la decadenza ipso jure dalla carica di presidente della Provincia di Cosenza del sig. Mario Occhiuto, e l'ordinanza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 2601 del 7 luglio 2016 ha così comunicato: «..... Quanto al possibile reintegro del presidente decaduto e successivamente rieletto alla carica di sindaco si fa presente che la carica di presidente di provincia, in tale fattispecie, è legata a nuove elezioni così come disposto dall'art. 1 comma 58 della legge citata. Pertanto è escluso il reinsediamento in quanto nel frattempo è intervenuta l'interruzione determinata dalla decadenza. Nelle more delle nuove elezioni per il presidente della provincia la continuità amministrativa dell'ente, così come già fatto presente con nota del 26 maggio, è assicurata dal consigliere anziano quale figura di garanzia, come individuata dal Tuel. Non si ritiene infine che lo statuto dell'ente possa introdurre disposizioni derogatorie rispetto a quanto testualmente previsto dal citato art. 1 comma 65.

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Si rappresenta quanto precede per ogni iniziativa utile per ricondurre nei canoni della correttezza e della legittimità amministrativa l'attività dell'ente provincia.».
Il sig. Prefetto di Cosenza, pertanto, quale Autorità di Governo garante del normale funzionamento e della legittimità dell'operato anche degli Enti locali, è certamente legittimato ad intervenire, esercitando i rilevanti poteri attribuitigli dall'ordinamento ed in coerenza con l'esigenza di tutelare il corretto funzionamento degli uffici pubblici della Provincia di Cosenza e di garantire la regolarità e la continuità dell'azione amministrativa dell'Ente, per ripristinare la legalità persistentemente violata dai comportamenti, dalle attività e dagli atti posti in essere dal sig. Mario Occhiuto, il quale continua a ritenersi, contra ius, tuttora presidente della Provincia di Cosenza, indicendo finanche la convocazione dei comizi elettorali per le elezioni di secondo grado del Consiglio provinciale di Cosenza, nonostante la radicale nullità e inefficacia dei propri atti, e ad occupare gli uffici dell'amministrazione provinciale, in palese violazione ed elusione del "dictum" giurisdizionale dei Giudici amministrativi, dal segretario generale e dagli organi dirigenziali di vertice della provincia di Cosenza, inclusi tutti i soggetti i cui rapporti contrattuali sono cessati "ope legis" per effetto di quella sentenza esecutiva, non sospesa dal Consiglio di Stato, ma che pure continuano ad occupare gli uffici dell'amministrazione provinciale e a svolgere illecitamente presso la sede della provincia di Cosenza le rispettive funzioni, producendo pertanto atti radicalmente nulli e inefficaci, e comunque impedendo al consigliere anziano di esercitare appieno le funzioni di presidente reggente.
Per quanto sopra insisto con pacatezza perché ciascuno faccia il proprio ponendo fine a questa vicenda che mina la credibilità di tutte le istituzioni presenti sul territorio". Lo afferma attraverso una nota stampa Graziano Di Natale Consigliere Anziano Presidente f.f. della Provincia di Cosenza.