Guccione: "Ospedale di Trebisacce deve riaprire subito"

2016 "Acquistare tutte le tecnologie, cantierizzare i lavori e predisporre le assunzioni per la riapertura in tempi certi dell'ospedale "Chidichimo" di Trebisacce. L'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza deve mettere in campo un cronoprogramma concreto con tempi, risorse finanziarie e umane certe che ci permettano di dare seguito a quanto previsto da decreto commissariale n° 64 (a integrazione del 30/2016) che trasforma il Capt di Trebisacce in ospedale di area disagiata".

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E' quanto ha affermato il consigliere regionale Carlo Guccione, durante la visita ispettiva di stamane all'ospedale "Chidichimo" di Trebisacce, accompagnato dal presidente del consiglio comunale della cittadina ionica, Saverio La Regina, dai medici e dal senatore accademico dell'Unical, Michele Leonetti.

"L'Asp di Cosenza – ha detto Carlo Guccione - non ha alibi, soprattutto dopo i sopralluoghi di ingegneri e tecnici sanitari che hanno valutato e relazionato puntualmente sugli interventi prioritari da effettuare per rendere operativi il pronto soccorso e le sale operatorie (compresa la dotazione tecnologica necessaria), per la implementazione dell'attività chirurgica del presidio ospedaliero sia in termini tecnologici che di personale medico, paramedico e Oss. Tutti i cittadini devono conoscere i tempi reali di operatività dell'ospedale. L'Asp deve correggere gli errori che, nella bozza di atto aziendale, contrastano con quanto previsto dal decreto 64 in merito alla riapertura dell'ospedale di Trebisacce.

"Ogni giorno che passa – ha sottolineato il consigliere regionale del Pd - la mancata attivazione del "Chidichimo" provoca alle casse della nostra regione un danno importante di alcuni milioni di euro di emigrazione sanitaria e passiva verso Puglia e Basilicata e un danno per i pazienti e le loro famiglie, costretti a lunghi pellegrinaggi verso le strutture delle regioni limitrofe. Basti pensar che solo per la risonanza magnetica articolare diamo alla Basilicata circa 400 mila euro all'anno".

"Oltre un anno fa – ha aggiunto Guccione - sono stato qui a Trebisacce e abbiamo discusso, all'interno di un convegno, analizzando lo studio condotto da una studentessa brillante come Marica Nicoletti, che nella sua tesi di laurea ha evidenziato gli effetti negativi in termini economici e l'abbassamento dei livelli essenziali di assistenza dovuti alla chiusura dell'ospedale.".

Ora è il tempo – ha concluso il consigliere regionale - che ognuno si assuma le proprie responsabilità per dare corso a quanto previsto dai decreti per la riorganizzazione della rete ospedaliera. Nessuno ha più alibi.

Quella di Trebisacce è una battaglia vinta che impone alla Regione e all'Asp di Cosenza tempi certi e impegno quotidiano per la riapertura dell'ospedale. La battaglia che ha condotto l'amministrazione comunale di Trebisacce guidata da Franco Mundo, insieme ai sindaci del territorio, per salvaguardare la salute dei cittadini rappresenta una bella pagina politica, a prescindere dalle sentenze della magistratura, della nostra regione. Gli ospedali di frontiera, così abbiamo chiamato in questi anni quello di Trebisacce e Praia, sono un concreto baluardo per ridurre l'emigrazione passiva che nel 2015 in Calabria ha superato i 300 milioni di euro. Ma la salute è un diritto garantito costituzionalmente. Questo è il principio che ci ha guidato in questi anni. E ci porterà a riprendere la battaglia per la riapertura anche dell'ospedale di Praia a Mare".