Sant'Ippolito (Cs), ex discarica possibile bomba ecologica

Potrebbe, dopo l'emergenza della ex Legnochimica, diventare la prossima bomba ecologica dell'area urbana. La ex discarica di Sant'Ippolito, finita al centro delle attenzioni della magistratura, anche in seguito alle combustioni verificatevisi due estati fa, continua a suscitare allarmi tra le popolazioni delle frazioni meridionali di Cosenza - Donnici, Borgo Partenope e, appunto, Sant'Ippolito – e del limitrofo Comune di Pietrafitta. E non sono solo i cattivi odori, che col caldo della bella stagione appena iniziata iniziano a crescere e come sempre raggiungeranno il culmine nel cuore dell'estate, a destare preoccupazioni. «La discarica è motivo di preoccupazione», fanno sapere alcuni abitanti della zona, «per via delle continue fuoriuscite di percolato». Che potrebbero (in assenza di prove certe è difficile dire di più) intaccare le falde acquifere e pregiudicare la salubrità dell'ambiente. Aperta nella seconda metà degli anni '80 per raccogliere i rifiuti del territorio, non solo cittadino, quella di Sant'Ippolito è una discarica "tal quale", realizzata secondo i criteri dell'epoca, in cui la tutela dell'ambiente non era ancora stata recepita dall'ordinamento giuridico. Infatti, questa struttura è stata chiusa all'inizio degli anni '90, dopo aver raccolto una quantità enorme di rifiuti. Ma da allora nessuno ha ipotizzato bonifiche o semplici messe in sicurezza e gli abitanti dell'area sono letteralmente rimasti soli ad affrontare il problema, che rischia di trasformarsi nell'ennesimo disastro ambientale della Calabria. Ma c'è di peggio: come in tutte le zone "sospette" anche a Sant'Ippolito e a Pietrafitta, si sono registrati dei casi perlomeno dubbi di tumore su cui solo la mancanza di un registro specifico impedisce di pronunciarsi. Si tratta di tumori alle parti molli (tra cui tre carcinomi al pancreas e uno al colon) verificatisi nell'arco di otto anni che, com'è emerso in altri analoghi casi, potrebbero far sospettare un'epidemiologia. Sul punto sono intervenuti Gemma Salfi e Luca Tiano, candidati al Consiglio Comunale nella lista Forza Cosenza, protagonisti di recente, assieme a Simone Lopes, candidato al Consiglio Comunale di Pietrafitta, di un sopralluogo nella zona in compagnia degli abitanti delle frazioni e del piccolo Comune confinante con Cosenza. «Il nostro», fa sapere Tiano, «non è un impegno elettorale: noi ci siamo candidati perché siamo cittadini sensibili ai problemi del nostro territorio e, a prescindere dai risultati elettorali, continueremo a batterci perché le istituzioni si attivino su questo problema gravissimo». Dura sul punto anche la Salfi: «Io abito a Donnici, una zona che, oltre due anni fa, è stata il teatro di una ribellione contro il tentativo di impiantare un centro di stoccaggio per i rifiuti». Perciò, prosegue la candidata, «è intollerabile che in questa stessa zona continui a esistere una struttura così pericolosa». Tra le iniziative in cantiere, c'è la costituzione di un comitato civico. «È necessario fare tutte le pressioni possibili», concludono i due, «perché si arrivi alla messa in sicurezza e si facciano quanto prima analisi serie del terreno circostante e delle falde acquifere per capire che tipo di bonifica si debba operare: con la salute dei cittadini non si scherza e non vorremmo che i sospetti di molti abitanti di quest'area venissero confermati». Già: «In questo caso, chi risponderà dei lutti, delle malattie e dei disagi patiti da tante persone?».