Cosenza, il senatore Molinari: “Si faccia prevenzione nel momento di formazione del consenso. Legge Lazzati è l'unico strumento efficace”

"Da cittadino non posso che attendere con apprensione il lavoro che stanno conducendo magistratura e forze dell'ordine nel cercare di fare luce sui meccanismi anti democratici e lesivi della legalità che, si ipotizza, abbiano interessato il comune di Rende - con l'operazione "The System" - e le attività di gestione amministrativa nel comune di Cosenza. Iniziativa necessaria, non fosse altro per sgombrare ogni tipo di illazione che sta, soprattutto nel caso di Cosenza, inquinando ogni libero confronto in queste elezioni amministrative. Certo, il quadro indiziario che si intravede è preoccupante, anche se a molti - purtroppo - non stupisce. Non si deve accettare che all' interno delle pubbliche istituzioni si producano, invece, ambiti di personalismo esclusivo, se non peggio. E, dal punto di vista politico, è preoccupante l'incapacita' dei vari partiti e movimenti di garantire la designazione "sicura" degli amministratori locali, diventata il risultato di scambi, baratti e varie promiscuità di voti tra sodalizi diversi, anche criminali.
A Cosenza, in un periodo che dovrebbe essere momento di confronto su programmi su cui chiedere il consenso, si respira un clima di incertezza (alla base della decisIone per "Terra Libera" di rinunciare alla corsa elettorale) che non fa ben sperare in uno svolgimento democratico delle consultazioni. Molte, troppe le ombre e i fantasmi. Speriamo che la magistratura riesca a dipanare questi dubbi nell'immediata imminenza della chiamata alle urne, per dare ai cosentini la possibilità di esprimere un voto consapevole. È necessario non rendere vano il momento elettorale per pensare e costruire il futuro della propria comunità.
Da tempo ribadiamo la necessità di fare prevenzione, bloccando il rischio connesso al momento della genuina formazione del consenso.
La mia caparbietà, in attesa che il DL n. 455( a mia prima firma) riesca ad uscire dalle secche della I^ Commissione al Senato, ha portato comunque all'introduzione nel Doc. XXIII N.13 della Commissione Antimafia, del principio a cui la cd. "Legge Lazzati" cerca di porre rimedio. Ossia, quello di impedire ai sorvegliati speciali per mafia - oltre che di votare - di fare campagna elettorale. Nel documento si danno indicazioni al Governo su come rendere trasparenti le candidature ed efficaci i controlli per prevenire le infiltrazioni mafiose in occasione delle elezioni.
In attesa che, quale componente dell'Ufficio di presidenza della stessa ritorni a Roma martedì prossimo per emettere giudizi sulle liste dei candidati per le città (tra cui non rientra Cosenza) che si è deciso di monitorare, non posso che augurare, a noi tutti, di non perdere la speranza". Lo afferma il senatore Molinari Componente Commissione Parlamentare Antimafia.