Spezzano Albanese (Cs), lotta alla processionaria del pino: una vittoria di Euroconsum

«Per quest'anno è andata, ma vigileremo perché le istituzioni,non solo del territorio Spezzanese, in futuro provvedano per tempo senza che sia necessario il nostro intervento». Con questa frase, Cosimo Bruno, il presidente di Euroconsum, un'associazione dedita alla tutela dei diritti dei cittadini consumatori, commenta soddisfatto il risultato della disinfestazione della processionaria del pino nel territorio condotta dal Comune di Spezzano Albanese in seguito a un'iniziativa della stessa Euroconsum. L'associazione, infatti, ha segnalato al sindaco reggente di Spezzano, con una missiva dello scorso 11 marzo, la presenza del pericoloso parassita e ha chiesto al Comune di attivarsi subito per debellarlo nei termini del decreto del 30 ottobre 2007 del Ministero delle Politiche agricole. Questo decreto prevede che gli interventi di bonifica da questo parassita, dannoso per la vegetazione e pericoloso per la salute, umana e animale (è, addirittura, letale per gli animali di piccola taglia) siano a carico del municipio e debbano svolgersi entro l'inizio della primavera ed entro la fine dell'autunno. Il Comune ha risposto a stretto giro di protocollo con l'ordinanza 8 del 22 marzo scorso, ha ordinato ai privati la bonifica nelle loro proprietà e si è impegnato a bonificare le aree pubbliche. Nel frattempo Euroconsum non è rimasta ferma. Anzi, ha sollecitato con note e interventi ripetuti l'amministrazione a stringere i tempi. Finché il 28 aprile un'azienda specializzata nel settore sanitario ha provveduta alla completa disinfestazione.

Lapidario il commento di Bruno: «Prendiamo atto con soddisfazione dell'impegno dell'amministrazione guidata dal reggente Ferdinando Nociti», afferma il presidente di Euroconsum. Tuttavia, prosegue, «continueremo a vigilare e a premere su tutte le istituzioni competenti affinché questi interventi sanitari, importanti per la salute e la sicurezza dei cittadini, avvengano con tempestività». Noi, conclude Bruno, «abbiamo fatto pressioni mediatiche sull'opinione pubblica per sensibilizzare tutti, inclusa l'amministrazione, e ci auguriamo che per il futuro, anche immediato, il nostro intervento non sia più necessario, proprio perché queste attività saranno svolte dagli enti a cui sono demandate in maniera spontanea, come prevedono le normative nazionali».