di Francesca Gabriele - Parla da storico il professore Gabriele Petrone più che da dirigente Dem e da candidato al consiglio comunale di Cosenza. Punta l'indice in direzione di Vittorio Sgarbi, il critico d'arte che lo ricordiamo,nei mesi scorsi, prima attraverso l'emittente Sky news, archiviava il discorso tesoro di Alarico, per poi cambiare idea; successivamente veniva candidato a capo di una in occasione delle amministrative notizia subito smentita; lo stesso Sgarbi che in questi giorni, viene proposto, in caso di vittoria dell'ex sindaco Mario Occhiuto, ad assessore esterno con delega alla Cultura. Pare – scrive Petrone – che, in quel di Cosenza, Vittorio Sgarbi, che ricordo a tutti, prima di essere un assiduo frequentatore dei talk show, è uno storico dell'arte, abbia affermato, parlando del centro storico:'Meglio un crollo che un cattivo restauro'. La cosa peggiore è che quella del critico show man, non è una battuta provocatoria. Bisognerebbe avvertire Sgarbi che il candidato che è venuto a sponsorizzare a Cosenza, l'ha preso in parola. In questi anni, il centro storico di Cosenza è stato, infatti, tutto un crollo e nessun restauro. Anzi, alcuni pregevoli beni, come la chiesetta dell'Ecce Homo a Portapiana (che ricordo a tutti era la porta storica della città), sono stati impacchettati in costose e bruttissime scatole di ferro o chiusi con più povere assi di legno. Che dire – prosegue il professore Petrone -poi di quei discutibili e storiograficamente improbabili pannelli dipinti che sono stati appesi su alcuni muri della città vecchia ? Si è preferito nascondere i segni del decadimento, ma anche della storia, rinunciando ai più semplici interventi di messa in sicurezza dei beni culturali e delle persone. Insomma, se la soluzione dei problemi del centro storico di Cosenza, secondo Mario Occhiuto, sta nella figura di Vittorio Sgarbi, c'è da essere seriamente preoccupati. Ancora oggi, infatti, i cittadini di Salemi e di San Severino Marche, ricordano con apprensione i disastri provocati da Sgarbi sindaco. Che il candidato Mario Occhiuto lo proponga assessore a Cosenza rappresenta la prova evidente – termina Petrone - del vecchio adagio: "Dio li fa e poi li accoppia". Se bastavano le indicazioni di Sgarbi a rivalutare il vero tesoro che tutta la parte vecchia della città nasconde, crolli a parte, non lo si poteva consultare prima?