Cardiochirurgia Catanzaro, Mastroroberto: "Riportare tutto su binari della verità, no strumentalizzazioni"

"Ho letto l'ennesima nota dei parlamentari Nesci e Parentela con espliciti riferimenti all'attività della Cardiochirurgia Universitaria e soprattutto ai risultati in termini di mortalità. Evidentemente tutto quello che ho sempre sottolineato non è stato volutamente compreso ed è ,quindi, indispensabile sgombrare il campo da qualsiasi strumentalizzazione soprattutto per ciò che concerne i dati ufficiali".

Lo scrive il Prof. Pasquale Mastroroberto, Direttore Unità Operativa Complessa e Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia Università "Magna Graecia" di Catanzaro – Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini.

"La Direzione dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini" mi è stata affidata agli inizi di marzo 2013 per cui ritengo opportuno fornire in modo ufficiale una comparazione tra i risultati prima e dopo la mia presenza quale responsabile. I dati forniti dal Programma Nazionale Esiti (PNE) di AGENAS relativi all'U.O.C. di Cardiochirurgia di Germaneto in relazione ai risultati in termini di mortalità a 30 giorni dopo interventi di bypass aorto-coronarico isolato sono i seguenti : 2010 4.4%, 2011 5.8%, 2012 7.2%, 2013 3.0%, 2014 2.2%. Mi sembra chiarissimo che a fronte di un incremento della mortalità dal 2010 al 2012,quando era responsabile il Prof.Renzulli, si è passati ad netto decremento della stessa negli anni 2013 e 2014, da quando ho assunto la direzione della Cardiochirurgia Universitaria, con risultati comparabili alla media nazionale. Per quanto riguarda la mortalità globale del Centro da me diretto, e per mortalità globale intendo tutti gli interventi incluse le urgenze/emergenze nonché i casi con patologie associate nell'anno 2010 era del 17.4% e nel 2011 dell'11.4%. Tale mortalità globale negli anni 2013,2014 e 2015 si è assestata su valori tra il 4.4% ed 5.2% che,ritengo, debbano essere considerati di assoluto rilievo visto anche l'aumento degli interventi in urgenza/emergenza ed il sempre maggiore numero di pazienti cardiochirurgici che giungono in sala operatoria con molti fattori di rischio. Per quanto riguarda invece il numero di interventi effettuati ogni anno dalla U.O.C. di Cardiochirurgia di Germaneto, si precisa che nel 2014 (i numeri relativi al 2015 sono in corso di elaborazione ed attenta verifica) ha raggiunto livelli mai presenti negli anni precedenti e più specificamente : +21% rispetto agli anni 2009 e 2011, +31% rispetto al 2010,+18% rispetto al 2012. Sono dati di fronte ai quali tutti gli organi competenti dovrebbero riflettere cercando di garantire un potenziamento dell'attività che viene effettuata da un Centro pubblico che eroga anche formazione per studenti e specializzandi. Invece noto che l'arte di infangare e denigrare riesce a fare breccia con riferimenti a situazioni pregresse che speravo fossero state superate. Quando gli onorevoli Nesci e Parentela dichiarano "...abbiamo chiesto al ministro della Giustizia di voler disporre accertamenti ispettivi rispetto alle indagini su quei morti e abbiamo diffidato il dg del dipartimento, Riccardo Fatarella, e il dg dell'Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, affinché, dati i riscontri oggettivi della verifica sui requisiti, adempiano celermente ai lori doveri d'ufficio a tutela del diritto alla salute dei pazienti..." si riferiscono ad una situazione precedente che non deve essere assolutamente confusa con quella attuale.

L'incidenza di infezioni nel nostro reparto è, attualmente, assolutamente comparabile con i dati presenti nella Letteratura mondiale per cui se l'interesse dei tali parlamentari è volta ad un miglioramento strutturale della Cardiochirurgia Universitaria ben venga, ma se tale costanza nel riportare fatti che sicuramente non mi appartengono ha come risultato generare confusione e sfiducia allora è mio dovere rispondere con i dati suindicati.

Come già più volte auspicato bisogna riportare tutta questa vicenda su binari di equilibrio e verità senza mescolare in modo strumentale elementi del passato con l'attuale realtà. Se tutti avessero a cuore la salute dei pazienti,come dicono, lavorerebbero in una direzione costruttiva mentre noto che l'arte di distruggere è quella più facilmente praticabile.

Chiedo al Commissario governativo Ing. Massimo Scura, a tutti gli organi competenti in materia di sanità ed anche alle forze politiche di valutare con serenità ed accuratezza tutte le informazioni che ho fornito in questa nota con l'unico scopo di volere preservare la dignità professionale di tutti coloro che ruotano intorno all'attività cardiochirurgica ma soprattutto la fiducia di pazienti e familiari che scelgono il Centro Universitario piuttosto che affrontare lunghi e costosi viaggi presso altre Regioni".