La Chiesa di Lamezia pronta per il Giubileo Straordinario della Misericordia

Sarà un Giubileo prettamente "diocesano", che avrà il suo centro nella comunità diocesana chiamata a vivere, in tutte le sue espressioni, l'esperienza della Misericordia di Dio, la gioia di "toccare con mano" la tenerezza del Padre. La Chiesa lametina aprirà l'Anno Giubilare domenica 13 dicembre, con l'apertura della Porta Santa della Chiesa Cattedrale. Cuore dell'esperienza giubilare saranno le "missioni al popolo", volute da Papa Francesco, che nella diocesi lametina si svolgeranno nel tempo di Quaresima: i "missionari della Misericordia", individuati da ogni parrocchia, saranno inviati nelle famiglie per annunciare la "buona notizia" della Misericordia di Dio, dell'Amore del Padre che guarisce e salva ogni uomo. Oltre alla Chiesa Cattedrale, unica Porta Santa della Diocesi, saranno chiese giubilari per tutto l'Anno Santo i santuari mariani di Dipodi e Conflenti, mete di pellegrinaggi delle parrocchie, associazioni e movimenti da tutta la Diocesi.

Comincia a delinearsi il percorso della Chiesa di Lamezia Terme verso il Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco. Il primo appuntamento, in preparazione all'Anno Santo, sarà venerdì prossimo 16 ottobre alle 18.30 al Teatro Grandinetti, con l'apertura del nuovo anno pastorale diocesano e l'intervento di Padre Ermes Ronchi sul tema "Misericordia, volto amico e prossimo dell' Agàpe". Nei mesi scorsi, si è costituito il comitato diocesano per l'Anno Giubilare che ha coinvolto numerosi sacerdoti, rappresentanti dei movimenti e delle associazioni ecclesiali, religiose e religiosi per vivere insieme un Anno di Grazia che, anche nella Chiesa lametina, dovrà produrre "frutti" spirituali, innanzitutto facendo riscoprire e vivere la propria vocazione missionaria.

Delegato diocesano per il Giubileo sarà Don Domenico Cicione che, nell'introdurre l'evento di venerdì prossimo, ha sottolineato come "sia stato scelto un luogo simbolo della città per consentire una larga partecipazione e una figura conosciuta come Padre Ermes Ronchi, che ci aiuterà ad introdurci nell'Anno Giubilare con il desiderio di fare esperienza della Misericordia di Dio e di testimoniarla ai nostri fratelli. Nell'intenzione di Papa Francesco, questo non sarà il Giubileo dei grandi eventi e delle grandi folle, ma della riscoperta della Misericordia da mettere in pratica, come singoli e come comunità". Riguardo alle missioni al popolo, previste nel tempo di Quaresima, Don Domenico ha riferito che "ogni parrocchia individuerà 10 persone che vivranno dei percorsi di formazione prima di essere inviati. Ci sarà una sorta di "contaminazione" tra comunità, i missionari di una parrocchia si recheranno in un'altra parrocchia e così via, per risvegliare il dinamismo missionario delle nostre comunità e rispondere al monito di Papa Francesco che ci invita ad essere "Chiesa in uscita", pronta ad andare incontro agli uomini nelle periferie esistenziali del nostro tempo".

Ha sottolineato il carattere "diocesano" del Giubileo della Misericordia, il direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali, Don Roberto Tomaino che ha espresso l'auspicio che "l'anno giubilare possa risvegliare il dinamismo missionario della nostra Chiesa Diocesana, chiamata ad annunciare agli uomini la misericordia del Padre e ad essere volto della tenerezza dell'amore di Dio per gli uomini." Don Roberto ha annunciato che, come opera "segno" del Giubileo, sarà realizzata la "Casa di Marta e di Maria" ad opera della Caritas Diocesana, luogo in cui i giovani potranno fare esperienza di vita comunitaria e di servizio accanto agli ultimi della società.