Catanzaro, scredita moglie per non farsi lasciare: Polizia fa luce su vessazioni e percosse

I poliziotti del commissariato di Lamezia Terme hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di due fratelli, un uomo e una donna, ritenuti responsabili di maltrattamenti in famiglia, lesioni e calunnia. Il Gip Emma Sonni, su richiesta del sostituto procuratore Marta Agostini, ha applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da una donna lametina, vittima di continue vessazioni, e dai suoi figli, anche loro vittime inermi di un padre violento. La donna ha narrato alla Polizia dieci anni di matrimonio caratterizzati da una inaudita violenza fisica e psicologica, in cui aveva dovuto nascondere le lesioni, in alcuni casi fratture, per le quali aveva riferito ai medici di essersele procurate a seguito di incidenti domestici. Ma quando le violenze hanno incominciato ad essere esercitate anche sui suoi figli ed è apparso evidente il suo completo disinteresse per il loro andamento scolastico e i loro problemi di salute, la donna ha deciso di separarsi dal marito. L'uomo ha cominciato così a perseguitare moglie e figli, tempestandoli di telefonate, non avendo accettato la decisione della donna. Avendo avuto cognizione che la moglie era intenzionata a presentare una denuncia per gli anni di violenze subite, ha avuto l'idea, insieme alla sorella, di registrare dichiarazioni che estorceva ai figli, nei periodi in cui poteva incontrarli, sul conto della madre cercando di screditarla e ha presentato querela contro la moglie, accusata di non occuparsi dei figli e di essere una donna con problemi psichici, in modo tale da far ritenere alla Procura che le numerose denunce presentate dalla donna fossero il frutto della mente malata di una donna fragile. Al contrario l'attività investigativa ha dimostrato come fosse reale e tragico allo stesso tempo il quadro offerto dalle deposizioni delle parti lese e anche il figlio minore ha confermato i tanti abusi e le violenze subite dal padre. (Ink/Adnkronos)