Sequestro materiale esplodente, uomo usava fabbrica dismessa chiusa dopo incidenti mortali negli anni '90

Produceva e custodiva materiale esplodente in una fabbrica dismessa di fuochi d'artificio chiusa dopo due incidenti che avevano provocato tre morti a metà degli anni '90, una delle tre persone denunciate dalla polizia nel catanzarese. B.D., 44 anni, è stato identificato dopo che una volante della Questura è stata letteralmente investita dallo spostamento d'aria causato dallo scoppio di un fuoco pirotecnico acceso dall'uomo a ridosso di una strada. B.D. è stato denunciato per accensioni ed esplosioni pericolose, esercizio abusivo dell'attività di fuochino senza autorizzazione e detenzione e fabbricazione abusiva di materiali esplodenti di genere pirotecnico illegali con detenzione abusiva di artifizi pirotecnici legali. Dalle indagini è emerso che l'uomo disponeva di uno stabile situato nella frazione San Pietro di Magisano, dove c'era una fabbrica di fuochi pirotecnici teatro di due distinti incidenti avvenuti nell'agosto del 1994 e nel giugno 1998. Nel primo caso persero la vita il titolare dell' epoca, Giuseppe Bevacqua, quarantenne e la moglie, Antonietta Franco (43), morta due giorni dopo nell' ospedale di Catania dove era stata portata per le gravi ustioni riportate. Nel secondo caso a perdere la vita era stato un dipendente dell'azienda, Arturo Belpanno, di 22 anni. In seguito ai due incidenti, le autorità avevano disposto la chiusura dell'attività e revocato le relative licenze. Nello stabile, la polizia ha trovato un ingente quantitativo di materiale esplodente.