La senatrice Lo Moro a Catanzaro: “Più presenti sul territorio per contrastare intimidazioni”

LomoroDoris"Bisogna essere più presenti sul territorio, dove spesso prevale un clima di mafiosità e illegalità diffusa che agevola questi fatti, agendo concretamente per accorciare le distanze tra Governo nazionale e istituzioni locali". Lo ha detto oggi a Catanzaro durante l'iniziativa "Sicurezza, giustizia, legalità", Doris Lo Moro, presidente della Commissione parlamentare sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, sintetizzando una delle proposte operative emerse dalla relazione, presentata al Senato lo scorso 13 aprile, che ha impegnato l'organismo parlamentare in un'azione di indagine dal primo gennaio del 2013 al 30 aprile del 2014. "È la prevenzione - ha aggiunto Lo Moro - l'elemento che deve diventare sempre più centrale lavorando perché le persone offese collaborino, a differenza di quanto accade attualmente come segnalano i Prefetti. In questo senso, abbiamo elaborato una nostra proposta di legge, che è in discussione al Senato, proprio per cercare di ridurre la solitudine dei sindaci e rendendo, nel contempo, più forte la presenza dello Stato".

Il lavoro svolto dalla Commissione parlamentare sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, presieduta da Doris Lo Moro, è stato definito dal viceministro all'Interno Filippo Bubbico (anche lui oggi a Catanzaro) "preziosissimo".

"La relazione – ha aggiunto – contiene anche dei suggerimenti e delle indicazioni sulle quali stiamo lavorando perché possano essere tradotte in atti amministrativi o di natura legislativa. Quello che emerge, comunque, è un quadro abbastanza omogeneo che, per la prima volta, segnala fenomeni di intimidazione anche nelle realtà più avanzate del nostro Paese e non solo nel Mezzogiorno d'Italia. Si pone, per questo, un problema in ordine agli strumenti da mettere a disposizione degli amministratori locali perché possano esercitare più proficuamente ed efficacemente la loro funzione di responsabili istituzionali".

Per il viceministro dell'Interno, inoltre "serve una grande alleanza per il progresso, per la legalità e per la cittadinanza, per questo noi dobbiamo premiare la buona politica e dobbiamo renderci conto come cittadini di essere titolari di diritti e non destinatari di favori chiunque li dispensi perché la società del Mezzogiorno va liberata da questi vincoli che per troppi decenni ne hanno incrementato la povertà piuttosto che sostenerne un processo di crescita e di affrancamento dalle condizioni di marginalità e sottosviluppo.

Bisogna sconfiggere le organizzazioni criminali da quel punto di vista - ha aggiunto Bubbico - e non c'è dubbio che l'attività di bonifica deve comportare anche un investimento perché le energie migliori possano emergere e perché le capacità imprenditoriali possano esprimersi. Le condizioni di povertà e di emarginazione sociale costituiscono il contesto più favorevole per il radicamento delle grandi organizzazioni criminali come la 'ndrangheta. Loro fanno grandi affari nel mondo, trafficano droga, esercitano attività di grande criminalità internazionale ma mantengono il loro radicamento sociale e controllano l'attività che viene prodotta anche nel loro piccolo comune".

All'iniziativa, oltre al viceministro Bubbico e alla senatrice Lo Moro, sono intervenuti il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio; il vicepresidente Enzo Ciconte; Michele Drosi, coordinatore piccoli comuni di Anci Calabria, e il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. Il consigliere regionale del Pd Arturo Bova e il sindaco di Zagarise Domenico Gallelli hanno portato la loro testimonianza di vittime di intimidazioni.