Catanzaro, successo per l’inizio del corso universitario sui beni confiscati

Nel pomeriggio di Mercoledì 25 Marzo, ha preso il via il Corso "Dal Bene Confiscato al Bene Comune". Primo dei tre incontri previsti, al termine dei quali verrà offerto agli universitari frequentanti un interessante sopralluogo nei terreni calabresi confiscati alla 'ndrangheta. Da cornice l'elegante aula Blasco dell'Università "Magna Graecia" di Catanzaro gremita da centinaia di studenti. Il tutto è stato reso possibile grazie all'impegno messo in campo da più associazioni coinvolte quali: il Movimento Cristiano Lavoratori, Progetto Policoro, la Fuci e Libera. Corso che si inserisce nel più ampio ed importante programma operativo promosso dalla Caritas insieme alla stessa Conferenza episcopale Calabra : "Costruire Speranza". I primi saluti del pomeriggio sono stati portati dal Prof. Ordinario della medesima università catanzarese di Diritto Ecclesiastico- Antonino Mantineo, il quale molto si è soffermato su tema della corruzione come "attributo proprio della mafia e di una riscoperta del lavoro quale valore espressivo della dignità di ogni persona". Hanno proseguito la carrellata dei saluti l'Avv. Anna Voci, in veste di responsabile del progetto Caritas e animatori della legalità assieme a Manuel Massara, quest'ultimo appartenente alla Diocesi di Lamezia Terme, i quali hanno menzionato entrambi il messaggio evangelico pronunciato da Papa Francesco, nella recente visita pastorale in Calabria, esattamente a Cassano sullo Jonio (Cs), dopo l'omicidio del piccolo Cocò, vittima della mafia. I saluti sono stati compiuti infine da Francesco Pullano, quale responsabile provinciale del Progetto Policoro e dal Dott. Silvestro Giacoppo insieme al dott. Totino, in rappresentanza dell'Mcl.

Si è passati dunque alle relazioni dell'Avv. Elvira Iacino, responsabile dello sportello provinciale Sos Libera, teso allo studio e alla lotta dell'usura, e della dott.ssa Blasco, dirigente regionale e nipote del compianto Presidente Blasco a cui è intitolata l'Aula universitaria che ha ospitato l'incontro.

Il dibattito è stato efficacemente moderato dal giovane esponente cattolico Sebastian Ciancio, responsabile universitario del Corso, che ha voluto ricordare all'inizio dell'incontro Leila Cafasi, storica dipendente dell'Università e recentemente scomparsa.

L'intervento dell'Avv. Iaccino si è articolato principalmente sulla disamina delle più importanti riforme legislative in materia di lotta alla mafia e di disciplina dell'istituto della confisca, con conseguente riflessione sulla destinazione ed amministrazione dei beni sottratti alle cosche mafiose, a partire dalla menzione della famigerata legge Rognoni-La Torre, risalente all'anno 1982 o quella meno conosciuto, ma pur sempre essenziale n. 31/2010. Si è anche posta l'attenzione sull'intensificazione dell'attività legislativa dell'Ente regionale, piuttosto crescente negli ultimi anni, a favore di una feconda tutela delle vittime della mafia oltre che dei testimoni di giustizia, con la promessa che però ancora maggiore in tal senso dovrà essere il lavoro da impiegare e ancor più accurato e proficuo l'utilizzo dei fondi comunitari, da parte della Regione Calabria, nella sfida a tutte le forme di associazione illecita mafiosa. A tal proposito, la Dott.ssa Blasco ha ricordato come " il Dipartimento Presidenza della Regione Calabria nell'ambito del POR FESR 2007-2013 (Asse IV- L.I. 4.3.1.2 ) abbia promosso nell'ambito dei contratti locali di sicurezza, il riutilizzo di beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso il finanziamento di euro 20 milioni destinati ad interventi di Riqualificazione di beni confiscati da adibire a laboratori e ad attività sociali e culturali nonchè ad aree attrezzate per piccole iniziative imprenditoriali. Tra pochi giorni – ha aggiunto la Dott.ssa Blasco - successivamente all'approvazione da parte della Giunta Regionale dei progetti "Contratti locali di sicurezza" già pervenuti all'amministrazione, verrà predisposto un nuovo avviso pubblico rivolto, tra gli altri, alle organizzazioni che operano nel privato sociale, diretto a finanziare l'avvio di microiniziative imprenditoriali che utilizzano beni confiscati". Interventi dei relatori che hanno stimolato il pubblico presente in aula nel successivo momento di dibattito. Nella soddisfazione generale si è concluso il primo incontro del Corso che lascia ben sperare nella frequenza attenta del ciclo seminariale animato da intenti nobili quali la passione e la volontà di promuovere e valorizzare l'istituto della confisca dei beni.