Lamezia Terme (Cz), si dimette l'Assessore Giusi Crimi: "Non accetto offeso"

"Intervengo solo ora, interrompendo il silenzio, perché in questi anni, nei quali ho avuto l'onore di essere assessore di questa Città, ho voluto provare a testimoniare che è possibile fare politica e occuparsi della cosa pubblica in modo diverso. I rigidi copioni imposti da culture e stereotipi politici non più adeguati alla realtà di oggi non mi sono mai appartenuti e ho sempre pensato che chi non la pensa come me è un avversario politico e non un nemico da distruggere". Lo afferma in una lunga lettera aperta l'Assessore Giusi Crimi.

"Come già molti sanno, da tempo ho deciso di non candidarmi alle prossime elezioni perché credo che, dopo averlo fatto a sostegno di Gianni Speranza nel 2005 e nel 2010, dopo essere stata eletta consigliere comunale ed essere stata nominata assessore, dopo aver lavorato con serietà ed impegno - certamente con limiti ed errori - anche a prezzo di enormi sacrifici personali e familiari, ma senza rimpiangere nulla ed anzi con grandi soddisfazioni, e rivendicando con forza gli importanti risultati raggiunti e la straordinaria stagione politica alle quale ho avuto la fortuna di partecipare, sia giusto lasciare spazio a quanti vorranno e potranno dare un contributo alla crescita della nostra Città".

"Rispondere alle provocazioni, alle offese ed anche alle diffamazioni, effettuate con ogni mezzo possibile, non serve se non ad alimentare la voce velenosa e polemica di quanti per molto tempo hanno fatto della politica non uno strumento al servizio della comunità ma uno strumento a proprio favore e contro i "nemici" politici, contribuendo ad alimentare quel sentimento di sfiducia nelle Istituzioni e nei suoi organi, degradandone il significato a sinonimo di "malaffare". Confesso inoltre di non essere riuscita, e di non riuscirci neanche ora, a scendere così in basso nella contesa politica, utilizzando strumentalmente i livelli di aggressività, cattiveria, barbarie, pregiudizio, disinformazione, incoerenza di alcuni "artisti" di certa politica e di alcuni politicanti da "bar sport".
Confido nella realtà delle cose e mi affido alla "Verità" e penso che il tempo sarà, come sempre, galantuomo e che la nostra vita è testimonianza di ciò che siamo e di come agiamo e non di ciò che altri strumentalmente narrano di noi: non occorre infatti che io risponda a chi è tristemente già noto ai cittadini".

Ma continua "poiché non posso e non riesco ad abituarmi a questo livello di violenza ed ipocrisia nella dialettica pubblica, a questa costante ed ingiustificata invasione nella mia vita privata, ho deciso di anticipare il mio congedo dalla politica rassegnando con decorrenza immediata le mie irrevocabili dimissioni da assessore, che già in passato ho affidato al Sindaco anche in occasione della mia decisione avviare una collaborazione professionale con la Fondazione dei Calabresi nel Mondo".

Una richiesta alla stampa per la "pubblicazione integrale di queste poche righe che interrompono un lungo e sofferto silenzio, mantenuto nella speranza di evitare ulteriori provocazioni, altre strumentalizzazioni, altre aggressioni ed altro fango che hanno avuto ed hanno tutt'ora come unico e chiaro obiettivo il sindaco e le persone che negli anni lo hanno sostenuto senza se e senza ma".

"Non ho vissuto, non voglio vivere e non vivrò di politica! In qualità di professionista sono e mi sento libera di lavorare, senza dover dare giustificazione alcuna, con chiunque e con quanti apprezzano la mia professionalità, ponendo come vincolo quello di essere messa nelle condizioni di operare onestamente, legalmente e con un orientamento continuo alla qualità. E ovviamente senza che si interferisca sui miei convincimenti politici e valoriali e sul mio impegno amministrativo, senza tema di smentita. Mai in questi anni i due piani (quello professionale e quello del mio impegno amministrativo) sono stati oggetto di interferenze o condizionamento da parte di alcuno, tanto meno dall'on.Galati. Lo conferma ogni singolo atto, mail, conversazione o telefonata da me effettuata in tutti questi anni. Quanto alle cifre dei compensi, pubblicate in questi giorni in maniera strumentale e decontestualizzata, ribadisco, avendolo già fatto nelle sedi opportune, che le stesse sono omnicomprensive (e non semplicemente "lorde"), dunque comprensive di ogni onere, ammortamento e costo aziendale per come le normative nazionali e comunitarie impongono: chi ha familiarità con i dati e i bilanci aziendali conosce perfettamente, sulla propria pelle, quanto è pesante in Italia il sistema di tassazione e il livello di contribuzione previdenziale e fiscale; chi ha familiarità con i fondi europei sa perfettamente che i compensi, nei progetti europei, sono riferiti non alle mensilità ma alla loro distribuzione nell'intero arco temporale dei rispettivi cicli progettuali. Si è voluto montare un caso provando a far credere all'opinione pubblica che i livelli retributivi fossero fuori controllo e che a farne le spese sarebbero stati i contribuenti calabresi, quando in realtà l'importo medio netto mensile, percepito nei tre anni di collaborazione ed equiparato a quello di una funzione contrattualizzata con gli strumenti previsti dalla normativa nazionale vigente (CCNL), si aggira intorno ai 2.500 euro circa, come tra l'altro risulta in maniera inconfutabile dai documenti fiscali (CUD) e dalla dichiarazione dei redditi.
E' del tutto evidente, quindi, che la questione dei compensi è stata posta in maniera falsa, infondata e strumentale sia per me sia per tutti gli altri miei colleghi chiamati in causa, primo fra tutti Francesco Cicione, per i quali i documenti fiscali testimoniano l'infondatezza delle notizie diffuse.
Non consento e non consentirò ad alcuno di sporcare la mia dignità e il mio lavoro, che ho sempre svolto con passione, correttezza ed eticità. E' per questo principio di verità che ho già dato mandato ai miei legali - e con me i miei colleghi - per sottoporre alle competenti autorità giudiziarie, civili e penali, gli articoli a mezzo stampa, i commenti irriguardosi e irrispettosi apparsi sui social network, onde verificare la possibilità di agire nei confronti di quanti si sono permessi o si permetteranno di calunniare e diffamare il mio operato e la mia persona.
Termino augurandomi che la lunga campagna elettorale cittadina possa avere un'altra connotazione, che il dibattito anche acceso possa assumere i toni di una giusta e rispettosa dialettica politica. Lo si deve alla Città, lo si deve ai cittadini e alle speranze di quanti dalla politica si attendono programmi, impegno e soluzioni. Non "chiacchiere da bar" o attacchi personali".