Catanzaro, il consigliere comunale Cardamone a Guerriero: “Cerca di ingraziarsi Bruno per ottenere improbabile candidatura a sindaco”

"Meglio Bella Addormentata che Gargamella. Come il mago dei Puffi, il consigliere Guerriero vorrebbe "mangiare" gli avversari, ma poi fallisce sempre i suoi obiettivi. Il suo attuale obiettivo è quello di ingraziarsi il presidente della Provincia Enzo Bruno, segretario del PD, per ottenere un'improbabile candidatura a sindaco della città". Lo afferma il consigliere comunale di Catanzaro, Ivan Cardamone, attaccando Guerriero. "Non si spiega altrimenti – aggiunge – l'accanimento con cui ha scelto di difendere i vertici del centrosinistra che guidano l'amministrazione provinciale, che hanno dimostrato di avere bisogno di più di una difesa d'ufficio: prima gli iscritti di un circolo, ora, addirittura, il vicepresidente del Consiglio comunale, che pare sentirsi già sulla poltrona più importante di Palazzo De Nobili. Stimolare la Provincia sulla definizione, necessaria, della vicenda della Sp 157 è tutt'altro che un'operazione strumentale come vorrebbe far credere il buon Guerriero. Strumentali, invece, sono proprio le sue dichiarazioni in merito ai lavori del Consiglio comunale: l'esponente socialista sa bene – ma fa finta di dimenticarsene – che la calendarizzazione dei lavori, le date e gli argomenti delle prossime discussioni del Consiglio, sono già state condivise e concordate con lo stesso Guerriero, vicepresidente dell'assemblea. Perché, allora, afferma il contrario? Forse perché continuare le schermaglie in difesa dell'amministrazione provinciale di centrosinistra potrebbe servire ai suoi scopi in una futura competizione elettorale? Penso si tratti di questo, altrimenti non riuscirei a spiegarmi perché il compagno Guerriero abbia sentito il bisogno, per la prima volta negli ultimi anni, di pubblicizzare le azioni di un esponente PD. Gli auguro buona fortuna – conclude il consigliere comunale – ma ho forti dubbi che riesca a strappare la candidatura a sindaco. Dopotutto, i tentativi di Gargamella finivano sempre nell'ilarità generale".