Il presidente della Provincia di Catanzaro, Bruno: "Non possiamo continuare a parlare di scuola inserendola in un ragionamento di bilancio"

"Non possiamo continuare a parlare di scuola inserendola in un ragionamento di bilancio, procedendo per continui tagli orizzontali: la scuola non può essere questo". E' quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, partecipando ad una iniziativa organizzata questa mattina al liceo scientifico "Galileo Galilei" di Lamezia Terme, guidato dalla dirigente scolastica Caterina Calabrese, alla presenza dell'ex ministro Maria Carmela Lanzetta, del sindaco Gianni Speranza, il vescovo di Lamezia, monsignor Luigi Cantafora,Durante il dibattito sono stati proiettati video e diapositive realizzati dagli alunni del liceo relativi alla situazione della città della Piana su cui si è concentrato il dibattito. Secondo il presidente Bruno: "La scuola deve essere innovazione, capacità di costruire una classe dirigente che trovi subito lavoro partendo anche dal connubio con il territorio, senza produrre professionalità che poi si vedono costrette a partire per andare a lavorare all'estero. La Calabria deve ricostruire il suo tessuto connettivo partendo dalle eccellenze, umane prima di tutto, che significa professionalità e competenze che i licei nostri e l'università sanno produrre – ha detto ancora Bruno -. Nei prossimi mesi credo debba essere rivisto anche il percorso del ridimensionamento scolastico che non ha nulla a che vedere con la capacità innovativa del sistema scuola, ma spinge a ragionare solo su tagli e dirigenze".Davanti all'ex ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, il presidente della Provincia è tornato nuovamente sulle difficoltà, soprattutto economiche, che le Province sono destinate a registrare nei prossimi mesi "se si mantiene questa impostazione normativa. Non riusciremo a garantire servizi alle scuole, e non mi riferisco solo al mantenimento di edifici più belli e sicuri ma anche all'accensione dei riscaldamenti". Bruno rivolge ancora una volta un appello al Governo nazionale, al sottosegretario Delrio – "che ha dato il nome ad una legge molto contorta" - e al premier Renzi: "Si rivedano sia le vicende legate alle autonomie locali che alle politiche scolastiche".