Seminario Caritas Lamezia, Don Colmegna: "Trasformare l'emergenza in urgenza di carità"

"Vicende come quella che abbiamo conosciuto con Mafia Capitale, si possono prevenire adottando misure di controllo serie e trasparenti, con regole rigide nell'affidamento degli appalti a chi fa assistenza e con una verifica accurata dei risultati. L'emergenza non è un buon pretesto per abbassare i controlli. Il controllo spetta alla politica, che deve prima di tutto controllare se stessa, liberarsi da ogni forma di corruzione. Dobbiamo trasformare l'emergenza in urgenza di carità". Lo ha detto Don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione "Casa della Carità" di Milano, intervenendo a Lamezia Terme al seminario di formazione per gli operatori al servizio delle povertà promosso dalla Caritas Diocesana di Lamezia TermeAbitare le fragilità non significa "fare marketing della bontà", ma lasciarsi interrogare dai poveri e dagli ultimi della società. Significa "spezzare il pane della condivisione fraterna", adottare uno stile di vita che educhi alla responsabilità sociale e inneschi un cambiamento culturale all'insegna dell'apertura e dell'accoglienza. Questi gli spunti di riflessione proposti agli operatori e ai volontari della Caritas lametina da Don Colmegna, alla guida della struttura nata nel 2004 su iniziativa dell'Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini che in 10 anni ha ospitato oltre 2000 persone, molte delle quali senza fissa dimora, con gravi difficoltà economiche e problemi di salute mentale.

In un contesto come quello attuale –ha affermato Don Colmegna – "il ruolo della Caritas non può ridursi alle buone azioni e all'assistenzialismo, né a quello di un soggetto gestore che si sostituisce allo Stato. La Caritas deve confondersi, essere "sale e lievito" della società. La Caritas deve radicarsi nel territorio, intrecciare la domanda di carità con quella di giustizia sociale, innescare cambiamenti di stile di vita e culturali che aprano la nostra società alla speranza". Per Don Colmegna "il modello di welfare va ripensato. La sussidiarietà si è trasformata in delega totale, in una sorta di privatizzazione dello stato sociale. Un certo tipo di assistenzialismo non favorisce l'uscita dalla povertà. Serve un contrasto serio alla povertà introducendo una forma di reddito di cittadinanza, garantendo diritti e giustizia sociale piuttosto che soltanto erogazione di denaro. La politica deve farsi carico di questa responsabilità"

Nel Mezzogiorno per Don Virginio Colmegna "c'è una grande vitalità e un grande dinamismo. C'è una lunga tradizione di relazioni umane, vincoli di solidarietà e patrimonio di umanità che deve diventare capitale sociale. Il Sud non è realtà da assistere, ma è decisivo per lo sviluppo di tutto il Paese, se facciamo in modo che questa grande vitalità diventi peso politico e istituzionale"