Catanzaro, il Presidente Bruno su sciopero call center: "Battaglia di civiltà contro precariato"

La grave crisi che sta affliggendo il comparto dei call center in Calabria, in termini di occupazione ma anche di riduzione dei diritti dei lavoratori, desta grande preoccupazione". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che interviene in merito allo sciopero del settore in calendario per domani a Roma
"Il settore nella nostra regione occupa circa 15 mila addetti di cui poco più di 5mila assunti con contratti a tempo indeterminato. Circa 10 mila sono le lavoratrici ed i lavoratori costretti a contratti di natura precaria – afferma ancora Bruno -. Lo sciopero dei lavori del settore call center, indetto per domani dalla Slc-Cgil, vuole richiamare l'attenzione del Governo rispetto a questa drammatica situazione che può essere affrontata dando regole più certe a lavoratori, per garantire la tenuta in un comparto che nella sola Calabria contribuisce all'economia reale della regione con la redistribuzione di oltre 500milioni di euro. E' proprio tale vuoto normativo, che si è sommato negli anni ad un sistema d'incentivi economici privo di qualunque ratio, a determinare continue crisi aziendali che si scaricano unicamente sui lavoratori".
"Non solo esprimiamo solidarietà ai lavoratori che domani saranno in piazza del Popolo per rivendicare la tutela dei propri diritti, ma sosteniamo anche la raccolta firme avviata dalla Scl-Cgil per puntare l'attenzione sulla necessità che anche in Italia si proceda con immediatezza all'applicazione della Direttiva 23/2001 del Consiglio Europeo concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti. Sconfiggere la prassi dello sfruttamento e del precariato è una battaglia di civiltà".