Collettivo Autonomo Altra Lamezia: “Fermare la vendita del patrimonio immobiliare pubblico”

Con delibera di Giunta l'Amministrazione Comunale di Lamezia Terme ha approvato un piano di alienazione di ben 24 immobili comunali. Qualche mese fa, inoltre, in seguito a proposte di acquisto da parte di privati, era stata già predisposta la dismissione e la vendita di un'ex scuola rurale. Il secondo passaggio spetterà ora al Consiglio Comunale.

La giustificazione di questo nuovo piano di vendita sarebbe data dal fatto che gli immobili in questione non producono alcun vantaggio economico e sarebbero addirittura un peso per il Comune: "Il fine sono solo i soldi dunque, senza fare alcuna considerazione del valore storico, culturale e sociale che molti di questi beni hanno avuto e continuano ad avere per l'intera comunità lametina. Le delibere in questione seguono di pochi mesi la manifestazione di interesse per il taglio, la stima e la direzione lavori di quasi 240 ettari dei boschi cedui "Sant'Antonio", "Dosso-Comuni", "San Francesco", Santa Maria", "Difesa-Mitoio", "Spineto", e l'avviso pubblico per la presentazione delle domande per la legittimazione/affrancazione di terreni appartenenti al demanio civico comunale. Registriamo, con molta amarezza, che tra i beni che presto potrebbero finire in mano a privati rientra l'ex macello di Nicastro, descritto come "inutilizzato e in stato di abbandono" e che "necessita di lavori di ristrutturazione straordinaria" con un valore presunto di € 41.400,00. Una struttura assolutamente funzionale ad esigenze sociali e aggregative che solo qualche anno fa necessitava di poche migliaia d'euro per essere resa completamente fruibile e che invece si è preferito abbandonare e lasciare rovinare ulteriormente. Probabile vendita anche per lo storico Teatro Russo, per il quale era stato previsto un finanziamento per il recupero e del quale non si è più fatto nulla. Si ritenta poi a vendere l'ex mattatoio di via della Vittoria e l'ex carcere di Sambiase, attualmente adibito ad edilizia popolare, per i quali sono andate deserte, per fortuna, già due aste. Nell'elenco, oltre ad immobili attualmente affidati ad altre associazioni, compaiono poi terreni incolti, magazzini non utilizzati e vecchie scuole dismesse. Scampato il dissesto, si continua dunque a far cassa sui beni comuni e su quegli immobili che potrebbero essere utilizzati dall'intera collettività. Se da un lato, con la realizzazione degli alloggi di via degli Uliveti e con la pubblicazione della nuova graduatoria per gli alloggi popolari, si sta facendo qualche passo in avanti sul tema dell'emergenza abitativa, dall'altro occorre investire nel recupero degli immobili comunali ed in generale nel patrimonio edilizio inutilizzato per creare ulteriori alloggi, spazi sociali e culturali, attività lavorative per categorie deboli, evitando dunque di svenderli a privati ed evitando allo stesso tempo un crescente consumo del suolo che, soprattutto in aree ad alta vocazione agricola, non è assolutamente necessario" è scritto in una nota del Collettivo Autonomo Altra Lamezia.