Catanzaro, Azione Democratica nel Pd: "Primarie subito"

Azione Democratica nel PD della provincia di Catanzaro aveva chiesto, fin dallo scorso mese di maggio, che le Primarie per la scelta del candidato Presidente si tenessero entro e non oltre il mese di giugno ed anche le dimissioni immediate dei consiglieri regionali del PD per favorire il più celere ritorno alle urne ed un nuovo Governo regionale prima dell'estate: "Cosi non è stato ma non per questo la nostra voce ed il nostro contributo viene meno; le decisioni chiare ed inequivoche assunte dall'assemblea regionale del Partito il 30 giugno sono tuttora valide ed inaggirabili così come è inaggirabile l'intesa raggiunta, nei giorni scorsi, tra il Vice segretario nazionale Serracchiani, il Segretario regionale Magorno ed i candidati Oliverio e Callipo e che prevedeva, come primo passaggio, la convocazione dell'assemblea regionale per oggi 2 settembre.

Noi pensiamo che la Calabria non debba essere "terra di nessuno" e che la dignità del PD della Calabria appartiene alle sue legittime rappresentanze ed alla capacità dell'intero suo gruppo dirigente di essere autonomo e decidere del suo destino, della coalizione di centrosinistra e della stessa Calabria soprattutto dopo una lunga e non facile gestione commissariale;per questo il rispetto delle regole statutarie e la celebrazione dovuta ed obbligata delle Primarie per la scelta del candidato Presidente, alla data odierna, è l'ultima ed unica difesa rimasta al PD per difendere la sua credibilità e rilanciare una vera alternativa al centrodestra e per porre rimedio ad una gestione politica, negli ultimi mesi, improvvisata, precaria e chiaramente difensiva e debole tanto sul piano interno e,soprattutto, nel rapporto con la Calabria. E questa condizione è accentuata anche dalla circostanza aggravante che il Premier Matteo Renzi si è più volte, nelle sue visite nella nostra Regione, rivolto ai Calabresi direttamente, sollecitandoli ad una reazione civica e valoriale in grado si spezzare il nodo della marginalizzazione che è, insieme, culturale e drammaticamente economica e sociale; a noi sembra che il PD in Calabria "parli" una lingua completamente diversa dal suo Segretario nazionale e Premier e che i pericolosi avvitamenti degli ultimi giorni possano pericolosamente introdurre un progressivo "isolamento" del PD rispetto alla coscienza dei calabresi che può ripiegare o nel disinteresse o nell'adesione acritica ma non ingiustificata, per quello che avviene anche in queste ultime ore, dell'antipolitica con derive ancora non facilmente prevedibili. Noi abbiamo atteso, in queste ore, la convocazione dell'assemblea regionale che, nel rispetto delle intese raggiunte, potesse riprendere il percorso che, sia pure faticosamente, ci eravamo dati fin dal mese di giugno ed aprire la strada della piena mobilitazione delle Primarie che non sono un "optional" della vita interna del PD ma ne costituiscono un elemento fondativo e caratterizzante e per questo non possono essere "vissute" come elemento di lacerazione e divisione; chi ha le responsabilità di direzione e rappresentanza politica più alte del nostro Partito, in Calabria ed a Roma, assuma, subito e non poi, ogni iniziativa per fermare una deriva negativa che può travolgere un Partito che non può avere smarrito il senso della "comunità politica" e la rotta che poteva essere, mai come questa volta, un "nuovo verso" per la Calabria intera".