Catanzaro, il monito della segreteria provinciale del Pd: “Dentro il partito niente più criteri familistici”

"La forte dialettica e le dinamiche sviluppatesi all'interno del Pd della provincia di Catanzaro non è da relegare a semplice lite. Chi fa questo sbaglia. Alla base del confronto c'è la sfida tra innovazione e conservazione così come ha in maniera netta, ieri, scritto Ernesto Magorno in una nota stampa a sostegno della Segreteria Provinciale". Lo precisano i componenti della segreteria provinciale del Partito Democratico di Catanzaro, Anna Maria Cardamone, Davide Zicchinella, Gianluca Cuda e Michele Drosi. "Dopo gli anni del commissariamento – aggiungono – il dibattito ha iniziato ad affrontare i nodi veri del progetto politico che, unitariamente, il gruppo dirigente di Catanzaro è chiamato a dotarsi. Occorre, a partire dai luoghi di partecipazione, dispiegare tutte le energie positive affinchè un progetto politico ispirato al rinnovamento e all'innovazione si radichi e si ricostruisca attorno al PD. In questo senso il lavoro che è stato messo in campo in questi mesi, per superare la fase congressuale, ha incontrato resistenze. Il processo unitario su cui è concentrato lo sforzo del gruppo dirigente non può bloccarsi su logiche che riguardano il destino dei singoli. Infatti, dentro queste logiche, venivano costruiti e piegati i gruppi dirigenti. Ora bisogna andare oltre. Il PD che deve guidare la riscossa calabrese – sostengono gli esponenti democratici – deve dotarsi di organismi che siano espressione di un vero processo unitario e non basati su criteri "familistici e di aritmetica democratica". Partendo dai territori bisogna valorizzare: sindaci, amministratori, segretari di circoli, uomini e donne, ragazzi e ragazze. Lo sforzo che è stato messo in campo dal segretario provinciale e dai dirigenti regionali Franco Laratta e Giovanni Puccio è stato lungo e faticoso ed ha trovato consenso nel corpo largo del partito. Ora ci sono le condizioni per consolidare il percorso tracciato ed affrontare la sfida politica ed elettorale. Il PD – concludono i quattro – deve essere un partito moderno, giovane e agile capace di interpretare le mille esigenze della comunità catanzarese e calabrese, aggravati da cinque anni di fallimenti del governo di Scopelliti e del centrodestra".