"Il lavoro di mio padre ha cambiato la cultura giuridica del nostro paese mettendoci a disposizione strumenti giuridici, una legislazione più efficiente, una sensibilità diversa di istituzioni e cittadini che ha dato importanti risultati nella lotta alle mafie". Lo ha detto Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici, capo dell'ufficio istruzione di Palermo ucciso da Cosa Nostra nel 1983, intervenuta a Lamezia Terme nell'ambito di Trame, il Festival dei Libri sulle mafie.
"Le intuizioni di mio padre" – ha detto la Chinnici – "dal pool antimafia alle attività di sensibilizzazione degli studenti nelle scuole hanno avviato un percorso diverso, innescato un cambiamento culturale che ci ha consentito di fare grandi passi avanti verso la sconfitta definitiva delle mafie".
Non bisogna abbassare la guardia – ha aggiunto – "la mafia oggi si è trasformata e non è più solo quella militarizzata, che spara per strada, ma è una mafia che cerca di raggiungere i centri di potere dell'alta finanza, dell'amministrazione, della politica: oggi grazie anche al lavoro di mio padre abbiamo gli strumenti giuridici e una sensiblità diversa per poterla affrontare"