Catanzaro, il consigliere comunale Guerriero contro la Giunta Abramo: “E’ arrivato il momento di dire basta”

"Parlare di "stallo" dell'amministrazione comunale di Catanzaro è quasi un eufemismo". Ad affermarlo è Roberto Guerriero, capogruppo del Psi nel Consiglio Comunale di Catanzaro. "Dietro l'apparente normalizzazione plasticamente resa dalla nomina di una Giunta tecnica, le cui estrazioni politiche sono chiaramente definibili, si nasconde senza sforzo un immobilismo preoccupante pronto a ricadere sulla qualità della vita della collettività catanzarese. Una scelta strategica, quella di azzerare l'Esecutivo politico – e ancora aspettiamo di vedere azzerate le nomine delle Partecipate - adottata per indicare il dito ai catanzaresi davanti alla luna piena del malcostume e del malaffare abbattuti come una bufera su Palazzo de Nobili. Frastornati da una maggioranza fibrillante che non riesce nemmeno ad indicare il nome del presidente della commissione Mobilità, e ancora ci interroghiamo sulle ragioni di una frattura così netta che hanno condotto Oreste Cosentino a cedere il passo, aspettiamo ancora di sapere se la Giunta tecnica è pronta a sottoscrivere un contratto con la collettività che si poggi su un rinnovato percorso progettuale o se piuttosto, come sembra, la squadra dei nominati ha abbracciato in pieno le linee programmatiche illustrate dal sindaco Sergio Abramo, assumendo, in tutto e per tutto, le sembianze di un Esecutivo politico".

Secondo Guerriero "il centrodestra arranca spaccato e indispettito dall'autoritarismo di un primo cittadino che si professa lontano dalla politica che l'ha voluto e indicato più volte (ha la memoria corta il due volte primo cittadino, candidato alla presidenza della Giunta regionale, capogruppo regionale di opposizione e presidente della Sorical), che predica il coinvolgimento del consiglio comunale nel nome della rappresentanza territoriale incarnata dai consiglieri, per poi razzolare male affidandosi con cieca fiducia solo a qualche inquilino dell'aula rossa per emarginare il resto della squadra che l'ha eletto drenando voti. Alle conferenze dei capigruppo, come è successo nell'ultima riunione convocata dal presidente Cardamone per discutere del trasferimento della sede dell'amministrazione penitenziaria, la maggioranza era rappresentata solo dai capigruppo di Catanzaro da Vivere e Udc. Nelle commissioni l'agibilità democratica viene penalizzata da fratture evidenti tanto che domani depositeremo una richiesta ufficiale alla presidenza del consiglio con cui chiederemo di arrivare ad una rimodulazione della composizione per favorire la dialettica e l'attività operativa degli organismi".

"E tutto questo – conclude Guerriero - mentre aspettiamo attoniti che qualcosa si muova. Usando lo stesso metodo dell'elenco della lavandaia diventato il brand del primo cittadino, restiamo in attesa di conoscere: quali sono le strategie di sviluppo approntate per il rilancio del centro storico; quale la progettualità definita per l'effettiva promozione culturale nella nostra città, quali programmi definiti per favorire attenzione operativa al settore dei servizi sociali troppo spesso interpretati come attenzione a pochi amici piuttosto che reale assistenza ai ceti sociali meno agiati; a che punto siamo con i lavori di ripristino della condotta idrica, visto che molti quartieri continuano a rimanere a secco più volte durante la settimana; a che punto siamo con la messa in sicurezza dei quartieri maggiormente colpiti dalla alluvione dello scorso novembre, vale a dire Santa Maria, Cava e Santo Janni. Insomma, vorremmo capire se ci sono ancora le condizioni per fare politica in questa città, in maniera partecipata e non nel chiuso delle segrete stanze dove si decide il destino di una comunità intera. Forse è arrivato davvero il momento di dire basta, e voltare pagina. E' troppo comodo avere le mani pulite quando si sceglie di tenerle in tasca".