Lorenzo Quinn incontra online studenti e docenti del Liceo Fiorentino di Lamezia Terme

Lorenzo Quinn ha incontrato ieri sulla piattaforma jsuite di Google gli studenti e i docenti del Liceo Fiorentino di Lamezia Terme. L'artista, noto in tutto il mondo soprattutto per le sue opere che riproducono mani di grandi dimensioni nell'atto di sostenersi o sostenere il mondo, si è dimostrato compiaciuto, dall'interno della sua casa di Barcellona, di poter dialogare per oltre un'ora con gli studenti del liceo artistico calabrese.

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In questo periodo di distanziamento sociale è stato possibile avvicinare due realtà tanto lontane fisicamente ma con identiche passioni e aspettative. Certo Lorenzo Quinn è un artista affermato e sostenuto da equipe di tecnici e maestranze che lavorano per lui quando deve realizzare opere a scala territoriale, ma ha puntualizzato, rispondendo alle domande dei ragazzi, che la fase iniziale creativa e progettuale è la stessa di quella degli artisti di 4 mila anni fa: si fanno gli stessi disegni, si utilizzano gli stessi materiali.

Il maestro si definisce un artista figurativo, ma non decorativo, che riconosce in Bernini e Rodin i suoi modelli storici. Il ricorso alla figurazione è dettato dal fatto che l'opera deve innanzitutto comunicare ed è pertanto sempre accompagnata da un testo, una frase, una poesia: l'opera in definitiva è espressione di un pensiero che si fa forma. Proprio per questo egli come artista si sente investito di una forte responsabilità verso il mondo e il futuro del mondo, riconosciamo questo impegno ad esempio in Support sui cambiamenti climatici, esposta alla Biennale di Venezia del 2017 e Building Bridges sui sei valori universali dell'uomo del 2019 sempre a Venezia.

Ma come si è arrivati a Lorenzo Quinn? Tutto è iniziato da una piccola mostra didattica che il liceo artistico ha allestito, alla fine di gennaio presso il Chiostro caffè letterario di Lamezia Terme, proprio sulle mani, intese come strumenti della creazione e come strumenti della comunicazione. Il titolo era, infatti, Give me five, espressione gergale che indica un patto, una alleanza, una vicinanza tra uguali.

Nel periodo della quarantena le mani sono diventate oggetto privilegiato di attenzione: lavaggi-contagi-guanti-distanze-astensione dal contatto-lontananza-addii senza un gesto di mani – senza una carezza.

Tutto questo, forse, quella mostra periferica, realizzata poco tempo prima il lock-down, voleva profeticamente scongiurare. E allora la docente di discipline pittoriche, Antonella Rotundo, ha scritto una mail a Lorenzo Quinn, l'artista delle mani, e con grande disponibilità ed entusiasmo egli ha aderito all'iniziativa, che ha coinvolto sopratutto gli studenti del IV anno e i docenti di ambiti disciplinari diversi: studio delle opere dell'artista in siti spesso di lingua inglese, coinvolgimento della docente di lingue, Rossana Mamertino, per la preparazione delle domande, coinvolgimento del docente di scultura, Giuseppe Stillo, sullo studio delle opere in relazione ai materiali e alle tecniche specifiche di realizzazione. Infine, la costruzione di un video delle opere di Quinn e di un testo poetico che l'accompagna inviato all'artista (poi pubblicato su Youtube). E' così che il compito è diventato di realtà,

E dopo i saluti del Dirigente scolastico Nicolantonio Cutuli, l'incontro si è svolto in un serrato susseguirsi di domande e lunghe e appassionate risposte sulla fatica e sulla passione che questo mestiere così antico richiede, ma che così tecnologicamente complesso e moderno può diventare.

Forse nella routine della scuola in presenza un incontro del genere non si sarebbe svolto: la DAD (didattica a distanza) nel nostro liceo è stato anche questo, afferma soddisfatta la prof. Rotundo alla fine del collegamento, con la promessa di poter ospitare un giorno il Maestro nella nostra scuola, per una calorosa stretta di mano, finalmente dal vero.