Catanzaro, quartiere Stratò contro Abramo: "Il Sindaco avrebbe cambiato parere in 24 ore"

"Apprendiamo da spifferi di palazzo, - si legge in una nota diffusa dai residenti del quartiere Statò - della ulteriore piroetta del sindaco Abramo e dei capi gruppo di maggioranza e opposizione riguardo il tema dei sensi di marcia nella zona sud del centro storico.

Ebbene, tutti sono a conoscenza che i residenti di Stratò, Bellavista e quartieri limitrofi di Catanzaro hanno depositato una petizione di quasi 200 firme in opposizione alla decisione di stabilire il senso di marcia di Bellavista in direzione sud.

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Dopo quella iniziativa, nella serata del 28 febbraio, i cittadini ed i commercianti hanno incontrato il Sindaco e i Capi gruppo di maggioranza e opposizione presso palazzo De Nobili.

Alla fine dell'incontro in larga maggioranza si era convenuto che il senso di marcia di Bellavista sarebbe rimasto quello attuale con il tratto Bellavista- Piazza Santa Caterina a salire, ripristinando via Italia in uscita su via Milelli.

Inoltre si stabiliva, con parere tecnico favorevole dei vigili urbani, la fattibilità del doppio senso di marcia tra piazza Roma e Piazza Le Pera per andare incontro alle istanze dei commercianti di zona.

Decisione che metteva tutti d'accordo, eccetto qualche caso isolato e che lo stesso Abramo, più volte sollecitato da domande di un solo dissidente, definiva la più equilibrata.

Ma in una sera di sabato, in sordina, con poca trasparenza e con metodi da prima repubblica ci giungono voci di un incontro con Sindaco, Capi Gruppo e ed Associazioni dei commercianti dove la politica ha dato il peggio di se, smentendo se stessa dopo neanche ventiquattro ore.

Cosa sia accaduto per far cambiare idea al Sindaco non ci è dato sapere.

Una cosa è certa la politica ha preso in giro ancora una volta i cittadini.

Cittadini che, a questo punto, non valgono nulla per il Sindaco, per la Maggioranza e la Opposizione.

Cittadini presi in giro, con disinvoltura che fa rabbrividire.

Un Sindaco che mente in modo spudorato ai cittadini mina inevitabilmente le basi del dialogo e dello stesso principio di rappresentanza democratica".

La politica che alimenta le guerre tra poveri si rivela in tutta la sua pochezza, si degrada e diventa più povera dei poveri che porta in guerra.

I cittadini non sono una tessera elettorale. I cittadini che vivono la città ed i quartieri dovrebbero essere il primo interlocutore di una amministrazione.

Oggi invece scopriamo che la parola del primo cittadino e dei capi gruppo di maggioranza ed opposizione scadono nell'arco temporale di ventiquattro ore.

Peggio di uno yogurt avariato.

Speriamo di essere smentiti pubblicamente dal Sindaco, se così non dovesse essere, i cittadini di Stratò e Bellavista si mobiliteranno attuando forme di protesta anche eclatanti.

Perché a differenza di chi amministra la città siamo abituati a mantenere fede alla parola data.