Il Movimento Cinque Stelle vuole pescare tra gli indecisi, Di Maio: “Chi non vota favorisce la ‘ndrangheta. La più grande retata la devono fare i calabresi nella cabina elettorale”

di maio lamezia 600"Noi ci fidiamo del popolo. Se il 26 gennaio va a votare la metà dei calabresi, il peso della mafia conta. Diverso sarà se andrà a votare il 70-80%". Così il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio a Lamezia per sostenere la candidatura a presidente della Regione di Francesco Aiello.

"La criminalità organizzata esiste perché esiste una classe dirigente corrotta. Ringrazio le forze dell'ordine e Gratteri per le operazioni antimafia in Calabria. La più grande retata, però, la devono fare gli elettori nella cabina elettorale. Questo è un sistema che si alimenta con i soldi della sanità regionale. Basta con le nomine della politica nella sanità. Questa classe politica piazza gli amici negli ospedali che hanno finanziato la campagna elettorale del politico di turno. Noi abbiamo messo 2 miliardi in più nella sanità, ma finché a spenderli saranno i soliti personaggi, queste risorse saranno sempre sprecate. Domenica prossima deciderete chi dovrà spendere questi soldi, assicurando un futuro diverso ai nostri nipoti. Solo così inizieremo a cambiare 30 anni di ruberie. La 'ndrangheta non esiste senza la politica corrotta e suoi prestanome nelle liste elettorali".

"Non esistono idee di sinistra o di destra per noi, ma solo buone e cattive idee" ha aggiunto Di Maio. "Noi pensiamo che sui beni primari non possono entrare le logiche del profitto: la sanità non si può privatizzare e le multinazionali non possono entrare nell'acqua. I privati mettono le mani nelle tasche dei cittadini. Voi – ha proseguito il ministro degli Esteri - dovete scegliere amministratori responsabili e non esiste, negli ultimi 15 anni, politico di destra e di sinistra che non sia finito sotto indagine in Calabria".

Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto: "Il messaggio che lanciamo ai calabresi e' che noi ci fidiamo di voi e di quello che sceglierete. Noi ci siamo con il nostro candidato presidente e per la prima volta insieme ad una lista civica. Sara' importantissimo - ha aggiunto - vedere il consenso della Calabria e, comunque andra', per la prima volta nella storia italiana saremo nel Consiglio regionale della Calabria, l'unica Regione in cui non ci siamo".

"In questo Paese funziona cosi'. Se uno che gestisce le autostrade e fa cadere un ponte perche' non ha fatto manutenzione, e noi diciamo che le concessioni vanno revocate e cade il titolo in Borsa, ci vengono tutti addosso e ci dicono che siamo irresponsabili perche' stiamo ledendo la credibilita' dello Stato. Le concessioni ai Benetton si tolgono, non si rivedono". Lo ha detto Luigi Di Maio nel corso di una manifestazione elettorale a Lamezia Terme. "Il livello di aggressivita' nei nostri confronti e' diventato insostenibile da quando, quell'estate in cui e' caduto il Ponte Morandi, abbiamo incominciato ad attaccare i Benetton. Noi questa battaglia dobbiamo vincerla. L'abbiamo iniziata un anno fa, e' caduto anche un Governo su questo, ma abbiamo fatto un altro Governo perche' abbiamo detto chiaramente che bisogna togliere queste concessioni. E le prossime 2-3 settimane saranno determinanti per questo tema", ha aggiunto.

 

Rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla situazione interna al Movimento Cinque Stelle, Di Maio ha affermato: "Sono passati 10 anni, abbiamo approvato - ha aggiunto Di Maio - tante leggi che erano la nostra identità. Quindi, ci sono nuove cose da fare. Dobbiamo riorganizzare le nostre energie, le nostre forze, i nostri obiettivi. E per la prima volta dopo 10 anni di storia del nostro Movimento ci rivederemo tutti insieme il 15 marzo in una location che stiamo scegliendo, per mettere finalmente in piedi una nuova Carta dei valori e - ha concluso Di Maio - anche un'organizzazione più efficace, perché il solo capo politico non ce la può fare".

"Vi prometto che tutti i soldi che recupereremo dai grandi evasori, con la confisca per sproporzione, li mettiamo nell'abbassamento delle tasse alle piccole e medie imprese italiane. Noi - ha sostenuto Di Maio - aiutiamo chi ha difficolta' a pagare le tasse, l'imprenditore che non riesce a pagare i contributi ai propri operai e a volte deve scegliere se pagare le tasse o i contributi agli operai. E su quello vi prometto che tutti i soldi che recupereremo dai grandi evasori con il carcere e la confisca per sproporzione li mettiamo nell'abbassamento delle tasse alle piccole e medie imprese italiane. Questo - ha concluso il ministro degli Esteri e capo politico M5s - ve lo prometto".

"Noi dobbiamo pretendere di essere valutati alla fine dei nostri cinque anni di governo. Alla fine ci direte 'andate a casa o continuate'. Per me stare al Governo con l'uno o con l'altro e' uguale, l'importante e' che ci facciano approvare le leggi. Io non sono dell'idea che ce n'e' uno che e' un po' meglio. Il tema e': chi e' che ci fa approvare il taglio dei parlamentari? Tu? Bene cosi'. Chi ci fa approvare il carcere per i grandi evasori? Tu? Bene cosi'. E l'abbiamo sempre detto. Poi, se avessimo il 51%, staremmo da soli al Governo. Ma stare all'opposizione col 33% e vedere per altri cinque anni leggi-vergogna, non era possibile. Noi siamo al Governo e stiamo ottenendo i risultati che volevamo". Cosi' Luigi Di Maio a Lamezia Terme.

Poi sulla Libia: "Devo dire che mi fa un certo effetto e mi fa anche un po' arrabbiare quando in Parlamento mi dicono 'non hai ancora risolto la questione libica'. Ma come l'avete bombardata voi nel 2011 la Libia. Se non la bombardavate non esisteva il problema. La Libia non e' un problema di immigrazione, e' un problema di terrorismo. Se proliferano cellule terroristiche a 200 chilometri dalle nostre coste - ha proseguito - e' perche' nel 2011 insieme a Sarkozy il Governo italiano ha offerto le basi italiane. Hanno si' rovesciato un dittatore, ma hanno creato una tale instabilita' per cui li' si sta combattendo una delle piu' importanti guerre di droni della storia. Noi lavoriamo giorno e notte per riuscire a trovare una soluzione. Ma e' incredibile che mi accusino la Meloni, la Lega, Berlusconi, che stavano al Governo quando fu bombardata la Libia nel 2011"