Catanzaro, terapia della bambola: la “RaGi” lancia un corso con Ivo Cilesi

La Terapia della bambola, la Doll Therapy, come terapia non farmacologica pensata in via specifica per persone con demenze al fine di migliorarne la qualità di vita e di diminuire l'uso di farmaci: questo il tema del corso di formazione promosso dall'associazione Ra.Gi. e in programma a Catanzaro il 15 giugno nella sede della stessa associazione, in viale Magna Grecia 75/21. Il corso è a numero chiuso per un massimo di venticinque persone ed è rivolto alle professioniste e ai professionisti che si occupano a vario titolo di relazioni di aiuto. Ci si potrà iscrivere entro il 10 giugno per come indicato sul sitowww.associazioneragi.org.

Relatoresarà Ivo Cilesi, psicopedagogista e ideatore della Terapia della bambola secondo un protocollo che ha preso piede vent'anni fa pensando in particolare alle persone con patologie dementigene come ad esempio l'Alzheimer e adesso caratterizzato anche dall'uso della bambola "Gully", ideata sempre da Cilesi e "che dall'anno scorso - spiega l'esperto - è riconosciuta dal ministero della Salute come presidio medico".

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Cilesi, da cui inoltre è nata la Terapia del viaggio o Terapia del treno, è uno dei massimi esperti a livello internazionale in terapie non farmacologiche per le demenze, un ambito che lo specialista promuoveanche nel ruolo di presidente del centro studi e ricerche "Innovative Elder Research Onlus". Lo stesso Cilesispiega l'importanza della terapia della bambola: "Le persone con demenze - dice -, nella fase in cui si staccano dalla realtàpossono vivere la bambola come se fosse un bambino. La bambola - prosegueCilesi - viene quindi accudita e si attiva l'area affettivo-emozionale che nelle persone con patologia dementigenarimane pur perdendosi la parte cognitiva e funzionale. Con l'accudimento la persona si rilassa, diminuisce lo stato ansioso, diminuisce l'agitazione, si riducono quei disturbi del comportamento che si leganoalle maggiori difficoltà di gestione del paziente nelle strutture e a casa. La bambola, da dare in determinate fasce orarie e al bisogno, diventa quindi una terapia con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita e di diminuire l'uso di farmaci di sedazione".

"Si tratta di una terapia flessibile perché applicabile nei centri diurni, nelle strutture e a domicilio. Però - sottolinea l'esperto - è fondamentale la formazione. Gli operatori e i famigliari vanno formati per applicare la terapia in modo adeguato".

Cilesi evidenzia poi i punti di contatto tra la Terapia della bambola e la Terapia espressiva corporea integrata "Teci" messa in piedi dalla presidente della Ra.Gi., Elena Sodano, per facilitare il più possibile il contenimento naturale, non farmacologico, delle demenze: "Ci sono molte assonanze con la Teci, perché -sostiene lo specialista -in entrambi i casi si parla di approcci centrati sulle persone, si parla di contatto e di approccio emotivo e affettivo".

"L'iniziativa - dichiara Elena Sodano - è in linea con l'impegno della Ra.Gi. per formare, anche fuori regione, le persone che entrano in relazione con le demenze. Ecco perché vogliamo fare rete con altri professionisti. Ed è per questo che siamo onorati di avere con noi un esperto come il dottor Cilesi per questo evento unico in Calabria".