Catanzaro, Pd: "Su Giovino da Abramo troppa colpevole superficialità"

"A Catanzaro di tanto in tanto - ma sempre in prossimità delle elezioni, di qualsiasi livello - si anima il dibattito su importanti, determinanti e improrogabili scelte urbanistiche per il futuro economico e sociale della Città. In questo caso il futuro turistico e sostenibile. È il caso, negli ultimi giorni e, per l'ennesima volta dal 2002 ad oggi, di Località Giovino - Alli".
E' quanto si apprende dalla nota del Pd Catanzaro, area tematica Urbanistica e Sviluppo del territorio.

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"È sempre bene e comunque ricordare, che Giovino - in sfregio alle qualità ambientali e paesaggistiche mai valorizzate, basti pensare che la spiaggia antistante veniva utilizzata come poligono di tiro per le esercitazioni militari - nasce negli anni Settanta e di seguito genera (una anomala, ma diffusa forma di sviluppo) un nucleo di edificazione abusiva per il quale il Prg del 2002 prescrive l'obbligo, ancora oggi valido, dello strumento attuativo del Piano di Recupero degli Insediamenti Abusivi di cui alla Legge Urbanistica Regionale propedeutico a qualsiasi intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia.

Ma ritorniamo all'attualità, con l'iniziativa del Comune di un bando sull'area di Giovino apparso e ricomparso sul sito dell'amministrazione in modalità alquanto ridicole e che, soprattutto, evidenziano una scarsa chiarezza. La domanda che ci poniamo è: dove nascono queste ipotesi inerenti le nuove forme di sviluppo urbanistico e socioeconomico sulla fascia costiera? In Giunta? In Consiglio? In Assessorato? È una grandiosa idea di sviluppo turistico del Sindaco? Dell'Assessore? Del Dirigente? Quale è la mano? Chi è il decisore politico che con inspiegabile superficialità manda in pubblicazione addirittura un bando internazionale?

Già fin qui gli interrogativi senza risposta sono tanti e inquietanti.

I dubbi crescono in maniera esponenziale nel momento in cui si entra nel merito del bando.

Lo stato di diritto è estremamente chiaro e trasparente: gli aventi diritto ad edificare e proporre iniziative conformi al Prg sono i legittimi proprietari dei terreni di Località Giovino - Alli. Resta comunque da capire come mai gli aventi diritto, il diritto a proporre iniziative non lo hanno esercitato da novembre 2002 ad oggi (17 anni).

È appena il caso di ricordare, per sgomberare subito il campo da interpretazioni fittizie e di comodo che il Piano Attuativo Unitario approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 44 del 17.03.2006, ai sensi dell'articolo 30 della Legge Urbanistica Regionale è decaduto! Logica avrebbe voluto che un'amministrazione trasparente, pensante e con capacità progettuale a seguito di un aperto confronto con la popolazione, le forze economiche e sociali, gli Ordini professionali, il mondo imprenditoriale, avesse aperto un dibattito pubblico con incontri dedicati al futuro della Città nel contesto regionale. Avesse, in altre parole, attivato le procedure obbligatorie e inderogabili di cui alla Legge Urbanistica Regionale inerenti la partecipazione (L.U.R. articolo 11, il cui fascicolo dovrà necessariamente essere parte fondamentale del PSC), la concertazione istituzionale (L.U.R. articolo 12) e, certamente non meno importante, la consultazione (L.U.R. articolo 10 e R.R. n. 3 del 2008) dei soggetti competenti e interessati in materia ambientale.

Invece, questa è la Repubblica Indipendente delle banane catanzaresi con leggi urbanistiche comunali ad hoc dove tutto - pubblicazione di atti inclusa - può essere fatto nel buio più assoluto delle segrete stanze del Palazzo in sfregio alle più elementari norme vigenti in materia urbanistica? Perché il futuro di Giovino non viene inserito nell'appena avviato processo di pianificazione strutturale?

Nel bando in questione di parla di strutture turistico-alberghiere e non di seconde case.

Da notare poi, che un primo riferimento di natura urbanistica è al Centro Commerciale "Le Fontane"; nessun riferimento di natura urbanistica viene fatto rispetto: all'area portuale, alle funzioni del porto, all'area del retro-porto, alle connessioni funzionali con Catanzaro Lido, al Piano Spiaggia, alle colline a nord della Strada Statale 106, ecc... Come mai?

Non è finita! Se venissero proposte soluzioni innovative e di prevalente interesse pubblico, l'amministrazione sarebbe disponibile a fare una variante urbanistica, ma non solo sarebbe disponibile a trasferire la cubatura (da dove?) aumentando proporzionalmente l'indice di fabbricabilità.

Anche in questo caso, questo passaggio è assolutamente incoerente con l'adesione al consumo di suolo zero che vincola le aree edificabili alla saturazione dei lotti con i parametri urbanistici ed edilizi del P.R.G. vigente. Nessuna maggiorazione di indici di fabbricabilità è possibile!".

Con buona pace del legislatore catanzarese in materia urbanistica ed edilizia.

Ma la vera grande idea geniale è il trasferimento di cubatura: se il Signor X fosse proprietario di un vasto appezzamento di terreno a Sant'Elia con un'estensione tale da consentire la realizzazione di 1.000.000 di metri cubi, questa volumetria potrebbe essere, "per meriti acquisiti riconosciuti dall'amministrazione", realizzata a Giovino - Alli.

Quindi adesso il quadro è cambiato, chi potrà realizzare a Giovino? Non solo i proprietari che allo stato risultano catastalmente ma anche i proprietari di terreni classificati edificabili in altre parti della città!

Ce n'è a sufficienza, insomma, per cogliere tutta la colpevole superficialità dell'amministrazione che, ancora una volta, tenta di ammantare in maniera colorita operazioni di evidente speculazione edilizia. E ci fermiamo qui per carità di patria.

L'unica via da seguire è quella maestra, ovvero uscire dalle segrete stanze e con la redazione del Psc attivare un processo di condivisione, partecipazione, concertazione sul futuro della Città nel suo complesso da Sant'Elia a Catanzaro Lido dal Fiume Alli al Fiume Corace, da Siano a Santa Maria.