A Catanzaro in centinaia per la Giornata della memoria e del ricordo delle vittime di mafia

Giornata Memoria Cz"Il grido di libertà e giustizia di questi giovani deve essere anche il nostro, speriamo che si risveglino le coscienze e tutti quanti ci possiamo impegnare quotidianamente per sconfiggere questo male che e' la 'ndrangheta". Sono le parole di don Ennio Stamile, referente di Libera in Calabria, durante il corteo a Catanzaro per la Giornata nazionale della memoria e del ricordo delle vittime di mafia promossa da Libera e da Avviso Pubblico.

Il corteo organizzato da "Libera", in collaborazione con "Avviso Pubblico" ha raggiunto il centro di Catanzaro

L'evento, aperto in prima fila dalle madri di vittime della mafia come Gianluca Congiusta e Massimiliano Carbone,  ha preso le mosse dalla zona nord del capoluogo calabrese attraversando le strade del centro per arrivare in Piazza Prefettura: qui sara' data lettura dei mille nomi di vittime innocenti della mafia e successivamente ci sara' un collegamento con Padova per ascoltare l'intervento del fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. Nel corteo, con associazioni, sindacati ed esponenti del mondo politico, sono presenti numerosi studenti delle scuole della Calabria e molti amministratori con i gonfaloni dei loro Comuni: presente anche il sindaco di Lamezia Terme (Catanzaro), Paolo Mascaro, rientrato di recente nella carica dopo l'annullamento, da parte del Tar Lazio, dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose disposto dal governo nel novembre 2017. Secondo gli organizzatori, hanno raggiunto Catanzaro circa 40 pullman.

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"Oggi è l'inizio della primavera ed e' la giornata dell'impegno e del ricordo, giornata tra l'altro codificata da una legge dello Stato, a conferma che lo Stato ci vuole mettere la faccia e tutto il proprio impegno. Lo Stato sono anche e soprattutto le istituzioni e i cittadini: oggi e' la giornata in cui si risvegliano le coscienze per la cittadinanza attiva, e vorrei che fosse primavera per la cittadinanza attiva, perche' i pilastri su cui si poggiano una democrazia e la giustizia sociale sono i cittadini e la mente libera dei cittadini". Queste le parole del prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino.ù

"Mille nomi, mille ferite aperte, tanto dolore ma - ha detto dal palco Matteo Luzza, in rappresentanze delle famiglie delle vittime di mafia - nello stesso tempo la speranza dei colori della primavera, la consapevolezza che la vita di quelle vittime cammina sulle vostre gambe". Don Stamile ha esortato anche il capoluogo di regione: "Catanzaro svegliati, perche' la 'ndrangheta e' anche qui, anche se non si uccide. E' presente con pizzo, con lo spaccio della droga. Percorriamo insieme orizzonti di verita' e giustizia per democratizzare lo sviluppo". A intervenire e' stata anche Maria Antonietta Sacco, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico: "Oggi - ha detto - sentiamo una grande responsabilita' perche' sempre di piu' sappiano da che parte stare. Nella folla anche altri esempi di impegno contro la 'ndrangheta, come il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, il primo imprenditore che ha denunciato in un'aula di giustizia il racket di Lamezia Terme: "Io ho avuto la fortuna di poter scegliere, a differenza dei familiari di chi e' stato ucciso che aspettano verita' e giustizia. Oggi - ha concluso Mangiardi - abbracciandosi a loro vogliamo dare il messaggio di resistere, resistere e resistere, perche' i mafiosi sono una minoranza".