Catanzaro, Paolini (Aiop): “Abbattere liste d’attesa ed emigrazione sanitaria”

"Abbiamo illustrato la nostra posizione ben chiara all'ufficio del Commissario e al Dipartimento Tutela della Salute. Noi vogliamo cogliere l'occasione per dimostrare concretamente, nei fatti, di poter realizzare cio' che da anni diciamo e cioe' contribuire all'abbattimento delle liste d'attesa e dell'emigrazione sanitaria e al contenimento della spesa. Obiettivi che, come e' noto, sono peraltro primari nel mandato dei Commissari". Lo afferma, in una dichiarazione, l'avvocato Enzo Paolini, presidente della sezione calabrese dell'Aiop, l'Associazione italiana ospedalita' privata. "Gli ultimi dati Istat - aggiunge - ci dicono che, per questi motivi, quattro milioni di italiani, in gran parte meridionali, devono rinunciare alle cure. Dunque, a parte le osservazioni che abbiamo rassegnato su aspetti tecnici e su errori che, a nostro avviso, sono contenuti nella proposta e che saranno certamente oggetto di attenta riconsiderazione da parte degli organi preposti, noi abbiamo inteso dare un contributo di politica sanitaria. Abbiamo risposto alle proposte degli uffici dichiarando la nostra disponibilita' ad eliminare ogni contrasto ed a lavorare sulle liste d'attesa e sull'enorme quantita' di prestazioni che vengono richieste, e pagate, fuori dalla Calabria. In tal caso, una volta controllata e validata l'effettuazione delle prestazioni, sul piano della appropriatezza e della qualita', e certificata la riduzione delle liste d'attesa e della emigrazione sanitaria, abbiamo dichiarato la nostra disponibilita' alla loro remunerazione con regressioni tariffarie, cioe' con spesa pubblica ridotta rispetto a cio' che si dovrebbe pagare (e la Calabria sinora paga) a tariffa piena ed ad altre Regioni". "Con questa manovra - conclude Paolini - si coglierebbe, oltre ai benefici sopra descritti, anche l'opportunita' di consentire alle imprese del settore di competere con quelle di altre regioni, di crescere e magari di incrementare anche indotto a livelli occupazionali".

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