"Sto percorrendo strade ed ascoltando piazze in questi ore, quelle della mia regione; sto intercettando l'urlo di rabbia, soprattutto dei giovani, ed i silenzi parlati di chi ha paura di esporsi, nel vedere le condizioni di inagibilita' del diritto di esercitare democrazia. Clima politicamente invivibile per chi vuole un congresso vero". Lo afferma, in una nota, Maria Saladino, candidata alla segreteria nazionale del Pd, secondo cui "occorre dire basta alla visione proprietaria di questo partito in Calabria".
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"Tu costruisci occasioni di confronto, utili al partito democratico - prosegue Saladino - loro, cio' che tessi la mattina lo sfilano la notte, senza tutelare il destino della nostra terra. Mi e' bastato percorrere la Cosenza-Paola per capire che nella foto della Calabria in queste condizioni io non ci sono e tanti democratici come me, la maggioranza, non ci sono. Indicazioni ed imposizioni, una gara a chi gestisce piu' numeri da portare alla corte dei conquistadores di turno, oggi primarie, ieri elezioni, domani? Domani cosa sara' messo in gioco oltre alla dignita' dei calabresi? La mia solita buona educazione nel fare politica, senza mai attaccare nessuno, deve per un attimo farsi da parte, voglio attaccare non persone ma metodi e se i metodi si individuano nelle persone, beh, voglio battermi per difendere il popolo democratico calabrese che ha storia e tradizioni da difendere per evitare che le nostre periferie politiche continuino ad essere esposte come merce di scambio". "Credo sempre di piu' - sostiene ancora Saladino - che la mia candidatura e' un'opportunita', forse all'inizio non pensata in questa funzione, ma oggi con convinzione sempre di piu', giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, unica arma a difesa della dignita' politica dei calabresi per evitare che ci vendano anche questa dividendosela come merce di proprieta'. I democratici in Calabria hanno davanti tappe importanti, il congresso regionale, le elezioni europee, le elezioni regionali, e, mentre i territori aprono dibattiti per pretendere giusto protagonismo, gia' da queste primarie, utilizzando il potere delle nostre tessere, si stanno ritagliando e dividendo posizioni garantite dai conquistadores che promettono rispetto. Ma tutte le cronache degli ultimi anni non insegnano nulla? Ma e' la Giustizia ad orologeria o il modo di imporre di chi comanda realmente partiti, politica ed istituzioni a suo piacimento, esponendo compagni ed amici alla ingiuria da bar o da marciapiedi cittadini? La colpa dei democratici di base e' quella di difendere dignitosamente la nostra stupenda idea politica, oggi derisa per colpa di pochi".