Fsp: "Salvini venga a Catanzaro, finisca pacchia malviventi"

"Abbiamo invitato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a partecipare alla manifestazione della Federazione sindacale di Polizia (Fsp) in programma a Catanzaro il 6 gennaio, perche' possa visitare i quartieri del capoluogo di regione e possa rendersi conto personalmente della grave situazione di insicurezza e di pericolo che si vive". Giuseppe Brugnano, segretario nazionale dell'Fsp, torna a lanciare l'allarme, attraverso l'Agi, rispetto ai problemi che si vivono a Catanzaro. Appena pochi giorni fa due uomini sono stati arrestati e una donna denunciata dopo aver violentemente aggredito i poliziotti che stavano procedendo a un normale controllo.

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"Siamo davanti ad interi quartieri in cui la criminalita' rom stanziale ha imposto le proprie regole - ha aggiunto Brugnano - davanti ad una politica che resta in silenzio e si ricorda di questi luoghi sono nelle campagne elettorali, come utili bacini di voto, mentre sui social esplode la rabbia dei residenti che non possono vivere in maniera serena. Per questo abbiamo chiesto al Ministro Salvini di venire a Catanzaro con le ruspe. Un modo per esprimere con forza la necessita' di interventi seri, concreti, radicali, nella consapevolezza che certe condizioni non possano essere piu' tollerate". L'invito a Salvini, per la "Befana del poliziotto" in programma il 6 gennaio a Catanzaro, e' l'ennesimo appello di Brugnano: "Venga a dimostrare che davvero la pacchia deve finire per i malviventi, specie per quei delinquenti stanziali che si sono impadroniti di interi quartieri dove le forze di polizia non possono rappresentare l'unico atto di difesa dello Stato. Il problema deve essere condiviso ed affrontato da tutti - ha proseguito il segretario nazionale del sindacato di polizia - a partire da un sistema legislativo che deve essere completamente riformato, perche' troppo debole se consente ad una persona arrestata in flagranza di tornare in liberta' dopo poche ore". La preoccupazione di Brugnano, espressa rispondendo alle domande dell'Agi, e' quella di un "apparato delle forze dell'ordine ormai esasperato, costretto a subire continue violenze anche durante un normale controllo. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e non potremo mai girarci dall'altra parte per non rischiare di finire aggrediti, ma lo Stato deve garantire tutela e leggi adeguate". (AGI)