Giornata dell'antindrangheta, Bova: "Nostra legge la più avanzata". Oliverio: "Alzare antenne contro le infiltrazioni"

"Sentire a Roma parlare della legge della Calabria che si occupa di prevenzione e contrasto alla 'Ndrangheta come il provvedimento piu' avanzato in Italia che molti applicheranno e attueranno anche nelle loro Regioni, e' stato importante". Lo ha detto Arturo Bova, presidente della Commissione regionale antindrangheta intervenendo a Catanzaro alla giornata di studi "La Calabria dell'Antindrangheta". "La nostra regione, quindi - ha aggiunto Bova - non solo e' prima come terra di mafia, ma e' anche prima come terra di antimafia. E' bello avere un primato diverso di produzione di legalita'". Bova, nel suo intervento, ha anche anticipato gli impegni della Commissione per il 2019. "Con l'anno nuovo - ha detto - saranno calendarizzate una serie di sedute che prevedono la costituzione di un nuovo organismo con la partecipazione dei presidenti delle Commissioni regionali antindrangheta e i procuratori della Procura nazionale antimafia per collaborare istituzionalmente su argomenti specifici e promuovere una attivita' legislativa regionale comune. Perche' se tutti legiferiamo allo stesso modo e' come se lo facesse lo Stato che spesso no ci riesce perche' il Governo non e' stabile".

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"Stiamo lavorando per far diventare legge un codice etico. Ad esempio essere condannati in via definitiva per corruzione non e' motivo di incandidabilita' attualmente. In Calabria abbiamo avuto candidato alle Europee un soggetto condannato per associazione di stampo mafioso in Sicilia. Questa e' la situazione".

"Dal punto di vista personale - ha aggiunto Bova - senza seguire il protocollo dico: noi non sappiamo chi sono i personaggi notori della politica calabrese o catanzarese? Se poi sono candidati sempre gli stessi perche' qualcuno diceva che 'i voti non puzzano' allora va bene cosi'. Basta poco. La volonta' deve essere ferrea e passa dalla dichiarazione su un palco dal quale si dice che con i mafiosi noi non vogliamo avere nulla a che fare. Purtroppo stamani vedere l'auditorium pieno di rappresentanti della societa' civile, di studenti, di testimoni di giustizia, di organizzazioni non governative, forze dell'ordine, le varie Procure, fa piacere, pero' non c'e' un esponente della classe dirigente catanzarese. Menomale che il titolo e' 'La Calabria dell'antindrangheta', evidentemente molti non si sentono nella Calabria dell'antindrangheta". 

"Bisogna alzare sempre di piu' le antenne e creare tutti i deterrenti perche' la criminalita' organizzata e la 'ndrangheta sono in agguato dove ci sono risorse, anche comunitarie, come si e' verificato piu' volte" . Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, parlando con i giornalisti durante i lavori della "Giornata dell'anti-' ndrangheta" in corso a Catanzaro. "Bisogna mettere in campo - ha aggiunto - tutti gli strumenti per evitare le infiltrazioni ed e' importante l' azione della magistratura: operazioni come quell'odierna sono un ulteriore colpo alla 'ndrangheta e alla rete che - ha concluso Oliverio - tende ad appropriarsi di risorse pubbliche".

"Il contrasto alla criminalita' organizzata passa attraverso il lavoro delle Forze dell'ordine e della magistratura, ma soprattutto attraverso la crescita della consapevolezza dei cittadini, in particolare dei giovani che sono i messaggeri di freschezza e di energia che possono consentire di allargare il fronte e di prosciugare l'acqua torbida nella quale il pesce mafioso della criminalita' organizzata si alimenta".

"La nostra iniziativa legislativa - ha sostenuto Oliverio - va in questa direzione. Mira a creare le deterrenze giuste per far si' che si prosciughi sempre di piu' il terreno sul quale la criminalita' opera e del quale si alimenta".