Lsu-Lpu, tafferugli tra forze dell'ordine e manifestanti: sale la tensione

scontrimanifestazionelsulpuMomenti di tensione e tafferugli tra forze di polizia e manifestanti davanti alla stazione di Lamezia Terme dove e' in corso la protesta di centinaia di lavoratori ex Lsu-Lpu. Alcuni manifestanti, secondo quanto si e' appreso, hanno tentato di andare verso i binari per occuparli ma sono stati respinti.

Alcune persone sono state anche costrette a fare ricorso alle cure dei sanitari.

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Comunque non si registrano feriti. "C'e' il rischio che la situazione si aggravi - ha affermato Santo Biondo, segretario generale della Uil calabrese che e' sul posto - e non si comprende perche' dopo due giorni di proteste e blocchi la situazione non venga affrontata e superata nel modo dovuto. Dobbiamo constatare che non c'e' comunicazione tra il Governo e le istituzionali locali, Regione e Prefettura, malgrado anche il ministro Lezzi ci abbia confermato che la questione e' stata esaminata e che si sta lavorando ad una soluzione. Il timore - ha concluso - e' che questa situazione possa diventare pretesto per la lotta politica tra maggioranza ed opposizione". 

"E' accaduto quello che non doveva accadere: aspettiamo il riconoscimento di diritti, e invece arrivano cariche della polizia, e questo non va bene". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, commentando gli scontri all'ingresso della stazione ferroviaria di Lamezia Terme (Catanzaro) tra alcuni precari ex Lsu-Lpu e sindacalisti, da una parte, e forza dell'ordine, dall'altra. "Stavamo aspettando, civilmente e pacificamente, una risposta del governo, alla luce - ha aggiunto Sposato - dell'impegno assunto questa mattina con noi dal ministro Lezzi, ma questo atteggiamento delle forze dell'ordine verso i lavoratori e soprattutto le lavoratrici e' stato un fatto grave, che stigmatizziamo e denunceremo con una nota ufficiale al ministro dell'interno, perche' i lavoratori chiedono diritti ma nei loro confronti si interviene con la protervia e la forza. E' un fatto grave che - ha rimarcato il segretario della Cgil - da anni non avveniva, ed e' segno di una degenerazione che si respira nel Paese. Se non arrivano risposte da Roma siamo pronti a spostare il campo di battaglia e azioni in tutta la Calabria". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario generale della Cisl Tonino Russo: "Aspettiamo gia' da qualche ora che arrivi, attraverso la Prefettura di Catanzaro, un atto formale dal governo che cristallizzi l'impegno assunto dal ministro Lezzi, quello di una proroga per i precari nell'ambito della manovra di bilancio e poi di una successiva norma per la loro stabilizzazione e invece - ha spiegato Russo - incomprensibilmente, e con grande irresponsabilita' del livello governativo, passano ore senza che ci sia alcuna novita'. Questo sta creando tensione e rabbia tra i lavoratori, tre dei quali sono rimasti feriti negli scontri con le forze dell'ordine. E' inaccettabile che a pagare sia sempre l'anello piu' debole della catena".

Cgil, Cisl e Uil Calabria, "in attesa di avere risposte concrete rispetto agli impegni assunti dal Ministro Lezzi durante l'incontro registratosi presso l'Aeroporto di Lamezia Terme, al fine di alzare il livello di attenzione sulla vertenza dei lavoratori ex Lpu/Lsu della Calabria, chiedono all'Anci Calabria, in rappresentanza dei Comuni calabresi, di proclamare per la giornata di domani 6 dicembre la sospensione delle attività all'interno degli enti locali calabresi".