Catanzaro, Bosco su vertenza lavoratori vigilanza privata: "Colpevole silenzio istituzioni"

"Non posso non constatare, purtroppo, che quando si parla di lavoratori e di tutela dei loro diritti, le istituzioni si dileguano. Il caso dei dipendenti dell'Istituto di Vigilanza privata notturna e diurna di Catanzaro, non retribuiti da mesi, è rimasto totalmente nell'ombra. Nonostante l'invito a voler incontrare i vertici aziendali, ad oggi nessuna risposta è pervenuta. I massimi rappresentanti politici, ad esclusione di qualche singolo consigliere regionale, come ad esempio Arturo Bova, hanno preferito fare finta che il problema non esistesse". E' quanto si legge nella nota diffusa da Gianmichele Bosco, capogruppo di Cambiavento.

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"La situazione è diventata insostenibile. Non è possibile accettare che circa 200 lavoratori (e le loro famiglie) possano subire queste vessazioni e ancor meno comprensibile è il silenzio assordante che ruota attorno al mondo del lavoro, come se questo non fosse il problema dei problemi in Italia e, soprattutto, qui al Sud. Purtroppo il modus operandi della politica calabrese non è nuova a queste mancanze. Situazioni difficili emergono periodicamente per i lavoratori della Fondazione Betania e della Sieco. La Abramo Printing, invece, nonostante le difficoltà legate al mercato, ha garantito l'erogazione degli stipendi ai propri dipendenti. La sicurezza per cui ci batteremo sempre è quella sociale, cioè quella che garantisce il diritto del lavoro e dei lavoratori oltre ai diritti essenziali. Battersi e scendere in piazza per ottenere ciò che è dovuto è sempre legittimo e protestare diventa un obbligo. Nel caso dei lavoratori della vigilanza privata ogni diritto ed ogni tipo di sicurezza sociale viene calpestato. Non è pertanto più tollerabile l'assordante silenzio piombato su questa vicenda. Ed è il caso di ricordare, se non fosse ancora chiaro, che i diritti non sono contrattabili! Mai".