Maltempo, tragedia familiare nel Lametino: ancora senza esito le ricerche del piccolo Nicolò

ricerchelameziapiccolonicoloNon si trova ancora il piccolo Nicolò, il bambino di 2 anni scomparso giovedi' notte dopo il nubifragio che ha interessato la zona del Lametino ed altre parti della Calabria.

Le ricerche continuano da giorni senza sosta, interessando un'area ancora più ampia di territorio considerando l'effetto provocato dall'onda di piena che ha travolto qualunque cosa.

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Tanti i volontari all'opera, senza alcun risultato. I corpi della madre, Stefania Signore, e del fratellino del piccolo, Cristian, 7 anni, furono invece ritrovati il giorno seguente completamente nudi, a conferma della violenza dell'acqua che li ha travolti.

A rendere tutto piu' complicato e' il fatto che il fango accumulato sul terreno, in alcune zone anche con un metro di altezza, inizia ad asciugarsi, rendendo piu' difficili le operazioni. A breve sara' anche impiegato un particolare strumento che consentira' di verificare la zona andando in profondita'.

La Protezione Civile, intanto,con un post sui social ha reso noto che sono stati circa 200 i volontari utilizzati per fronteggiare l'emergenza.

I messaggi di allerta previsionali sono stati integrati dai messaggi di allerta per piogge in corso misurate dai quasi 150 pluviometri distribuiti sull'intero territorio regionale e collegati in tempo reale con il Centro funzionale multirischi dell'Arpacal. In molti casi sono stati registrati superamenti dei valori critici (soglie pluviometriche) dovuti a piogge abbondanti che avrebbero potuto determinare alluvioni e frane, per questo sono stati inviati immediatamente ai sindaci bollettini di "allerta per eventi in corso" tramite Pec ed Sms. Nel bilancio della Protezione civile Calabria e' stato evidenziato che sono stati impiegati 32 tra funzionari, operatori e collaboratori dell'Unita' operativa impegnati in sopralluoghi nelle aree maggiormente a rischio a supporto dei sindaci dei territori piu' colpiti nella delicata gestione dell'emergenza. A questi si sono aggiunti 34 tecnici specializzati delle squadre della Sala operativa regionale unica attive senza interruzione e 6 autisti di mezzi speciali che si sono recati immediatamente a Polia, Monterosso Calabro e Pizzoni per liberare le strade e alcune abitazioni dal fango e dai detriti. Utilizzate anche sei pompe idrovore per liberare dall'acqua i piani seminterrati di molte abitazioni allagate grazie all'opera di personale dell'Unita' operativa e di volontari che hanno lavorato ininterrottamente anche di notte per tre giorni consecutivi. Questo personale ha supportato le amministrazioni locali nelle operazioni di sgombero di quattrocento persone, nel Crotonese, che sono state fatte allontanare dalle aree a rischio prima delle alluvioni. La Protezione Civile regionale ha fornito anche cento posti letto per ospitare le famiglie sfollate a causa del pericolo esondazione del fiume Esaro. Oltre trenta associazioni di Protezione civile, a cui si aggiungono quelle attivate direttamente dai Comuni (circa una ventina), per complessivi circa 200 volontari in campo distribuiti tra le Province di Catanzaro, Crotone Vibo Valentia e Reggio Calabria. Infine, la Protezione civile ha fornito supporto costante nelle ricerche della mamma e dei due figlioletti travolti dalla piena nel Lametino