Catanzaro, i consiglieri d’opposizione: “L'estate nera di Abramo & company”

"Per provare a schivare il rischio della polemica sterile e del probabile botta a risposta con questo o quell'esponente della maggioranza, la cosa migliore sarebbe far scorrere le immagini di questa estate catanzarese, una dopo l'altra senza alcun commento, e lasciare ai cittadini il compito di esprimere un giudizio.

A fronte di un poco di giallo e di rosso che rimbalza dai manifesti della campagna abbonamenti dell'Us, il centro di Catanzaro è ormai tutto blu e la risposta a chi chiedeva una moratoria in attesa del giudizio del Tar sulla delibera che istituisce senza motivazioni i parcheggi a pagamento è stata la costituzione in giudizio del Comune, ovviamente a spese della collettività. In sostanza i cittadini pagano gli avvocati che si impegneranno per far respingere le richieste dei cittadini.

Nel quartiere marinaro i camion più rumorosi del mondo svegliano ogni notte residenti e turisti, mentre dopo tre anni dall'avvio della raccolta differenziata non sono ancora pronte le isole ecologiche previste nel capitolato, né si è pensato ad un sistema di raccolta appena un poco più razionale. Il depuratore funziona a singhiozzo, ad essere buoni, e il diritto fondamentale di ogni bagnante (potersi fare il bagno e non sentire cattivo odore) dipende dai capricci del vento, della sorte e delle correnti.

Mentre sono in fila, come avviene da anni, aspettando che si alzi il passaggio a livello di Viale Crotone, i cittadini catanzaresi hanno potuto leggere sui propri smartphone che il Tar ha accolto il ricorso contro il bando del Psc a costo zero (e a rimborso spese di migliaia di euro). Al di là di come finirà questa vicenda, quello che è già certo è che se mai avremo un piano di programmazione urbanistica ciò avverrà solo tra molti anni e che il Comune spenderà più di parcelle per gli avvocati che per compensi ai progettisti: il capolavoro di un Sindaco che, d'altra parte, dopo sedici anni di governo non è ancora riuscito ad elaborare un piano di sviluppo urbanistico della città.

Cambiamo scena: nell'aula della Provincia che ospita il consiglio comunale, un avvocato consigliere arriva a sostenere che l'ufficio legale del comune sarebbe andato in tilt se il Comune avesse proceduto a costituirsi come parte civile nel processo Jonny. Per evitare che l'Italia intera ci rida dietro, il Sindaco interviene a metterci una pezza e sconfessa immediatamente l'avvocato consigliere ammettendo l'errore. Con eguale piglio il Sindaco commissaria di fatto l'assessorato ai lavori pubblici e avoca a sé la pratica del passaggio a livello, dimostrando che quanto affermato nell'intervista al Fatto quotidiano (non mi fido di nessuno, li mando tutti a quel paese) non era solo una boutade.

Intanto, l'Anas nomina 4 capi area tutti cosentini e di stanza a Cosenza iniziando lo svuotamento della sede catanzarese e questa volta il Sindaco non solo non ci mette una pezza, ma addirittura rassicura la cittadinanza senza capire niente di quello che sta accadendo. Un po' come avviene per il bando delle periferie, che lascia Catanzaro senza alcun progetto per il recupero dei propri quartieri e che vede la maggioranza ragliare a vuoto contro i 5 stelle dimenticandosi che nel governo c'è anche la Lega.

Strisce blu per il centro, niente per le periferie, mare sporco, degrado e disservizi per Lido. Vabbè, però c'è il Marinfest. Fosse stata anche la più bella delle manifestazioni, e non lo è, fosse stata anche la più impeccabile delle organizzazioni, e non lo è, fosse stata anche la più riuscita delle iniziative, e non lo è stata, ma che senso ha programmare un cartellone di eventi a inizio agosto? Possibile che sfugga a questa maggioranza la differenza tra intrattenimento e turismo? Possibile che non si capisca che la programmazione dell'estate deve avvenire tre-quattro mesi prima e che il quartiere marinaro ha bisogno di pulizia, sicurezza, piano di mobilità, scelte strategiche sul tipo di turismo su cui puntare, investimenti adeguati e non di una brutta copia di una sagra di paese? È possibile che non si capisca che, al netto del Mgff, l'unica iniziativa degna di nota nel quartiere marinaro in questi mesi è stato il tuffo collettivo, organizzato da un gruppo di privati molto più fantasiosi, coraggiosi e lungimiranti dell'intera maggioranza consiliare?

L'estate nera di Abramo & company ci convince che questa giunta si appresta a conquistare il titolo della peggiore esperienza di governo della città di tutti i tempi. E forse ne è convinto lo stesso Abramo, se è vero come è vero che non vede l'ora di scappare via: in Provincia, in Regione, a Bruxelles, dovunque ma lontano da tanta approssimazione e incuria. E sempre più netta appare la distanza tra una Catanzaro che si accontenta, che si esalta per piccole e inutili cose, che glorifica con i propri comunicati stampa il lento declino della città e una Catanzaro che vorrebbe osare, che si immagina città turistica, che vuole provare ad entrare nella modernità, che scalpita per esercitare il proprio ruolo di capoluogo e che non ne può più di un futuro di terza serie.

Il punto vero, allora, nei prossimi mesi non sarà alimentare polemiche o sparare sulla croce rossa, ma piuttosto capire come evitare alla città altri quattro anni in questo modo, ovvero come produrre, prima che sia troppo tardi, quel cambiamento radicale e vitale che la città intera ormai avverte come necessario". Lo scrivono in una nota i consiglieri d'opposizione Bosco, Celia, Costanzo, Fiorita e Rotundo.

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