Catanzaro, Pino Pavone all'evento dedicato a Piero Ciampi

"Non posso non esserci". Firmato Pino Pavone. Con un secco sms agli organizzatori dell'evento, l'avvocato chansonnier catanzarese, storico collaboratore di Piero Ciampi, ha annunciato la sua presenza all'evento di intitolazione dei giardini sul lungomare che porteranno il nome del cantautore livornese "innamorato di Catanzaro". La cerimonia è prevista per le 19 di sabato 28 luglio. In programma la scopertura di un'installazione della scultrice Cinzia Nania e un omaggio musicale di Peppe Fonte e Marcello Barillà.

A Pino Pavone si deve l'esclusivo e irripetibile rapporto di Ciampi con la città calabrese. L'incontro tra i due giovani avviene in Sila Piccola, all'Albergo delle Fate, negli anni Sessanta.

Pino Pavone nasce nel 1937 a Catanzaro, dove compie gli studi classici. A 18 anni si trasferisce a Roma per frequentare l'Università La Sapienza. Negli anni Sessanta incontra in Sila il cantautore-poeta livornese Piero Ciampi con cui inizia a scrivere canzoni, frequentando la Roma degli scrittori e dei pittori. Dopo la morte di Piero Ciampi (avvenuta all'età di quarantacinque anni) Pino pensa di avere chiuso definitivamente con il mondo della canzone, ma un giornalista lo convince che solo lui può portare avanti la tradizione "ciampiana". Nasce così il successo di critica e di pubblico con l'album Maledetti amici che gli fa vincere il Premio Tenco nel 1992. Riprende a scrivere dopo varie insistenze e nel 1995 incide il secondo album Notizie. Nel 2016 è nuovamente invitato alla serata finale del Premio Tenco con l'album La vita è dispari.

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Assieme a Piero Ciampi, Pino Pavone ha scritto numerose canzoni: Mia moglie, L'amore è tutto qui, Andare camminare lavorare, In un palazzo di giustizia, Don Chisciotte. E assieme al cantautore livornese ha anche scritto l'album Ho scoperto che esisto anch'io di Nada.
Insieme a lui ha trascorso anni meravigliosi e indimenticabili, fatti di esperienze forti, amicizia vera, aneddoti imbarazzanti e divertentissimi. La storia dell'amicizia tra Pavone e Ciampi è dunque la storia di un sodalizio artistico. E di scorribande, da Roma alla Calabria a Livorno, sempre segnate dal carattere paziente di Pino che si contrapponeva a quello rissoso di Piero, con la sua abitudine di bere "come un irlandese" che lo rendeva un uomo «con tutte le carte in regola per essere un artista», come lui stesso ebbe a scrivere.