A Catanzaro il convegno "Patologia dell'equilibrio nell'anziano: dalle basi fisiopatologiche all'approccio multispecialistico"

Si sono conclusi i lavori del convegno "Patologia dell'equilibrio nell'anziano: dalle basi fisiopatologiche all'approccio multispecialistico" per il quale il prof. Giuseppe Chiarella, professore di Audiologia e Foniatria all'UMG e direttore dell'U.O.C. di Audiologia e Foniatria nell'A.O.U. Mater Domini, ha riunito, il 22 e 23 giugno, esperti di equilibrio provenienti da tutta Italia e specialisti delle diverse discipline mediche interessate alla gestione della terza età, che hanno fatto il punto scientifico ma anche operativo su questo tema che rappresenta una sfida prioritaria della sanità pubblica con un carico importante dal punto di vista assistenziale, sociale e di impiego di risorse.

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Il convegno ha assunto una importanza ancor più di rilievo per la ricorrenza nel mese di giugno dei vent'anni dell'Università Magna Graecia. E' stato il Magnifico Rettore dell'Università Magna Graecia, Prof. Giovambattista De Sarro, a dare personalmente il benvenuto ai Relatori ed alle centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia, attratti dalla prestigiosa Faculty e dall'importanza della tematica. Insieme a lui hanno presenziato l'evento i rappresentanti delle più importanti Società Scientifiche ed Associazioni che hanno patrocinato il convegno.

«Le proiezioni ISTAT – ha osservato il prof. Chiarella - ci preannunciano una popolazione sempre più anziana, con l'Italia che guida, in Europa, la classifica dell'indice di vecchiaia, ci dice, questo comporterà per il sistema sanitario un maggiore carico di malattie croniche da affrontare con strategie organizzative ed impegni di spesa completamente nuovi. I problemi di equilibrio della terza età sono uno dei capitoli più importanti di questo nuovo impegno».

Il convegno ha avuto lo scopo di individuare gli strumenti per prevenire le importanti conseguenze di questi problemi in termini di qualità della vita e di comorbidità e mortalità collegate. Infatti una delle conseguenze dei disturbi di equilibrio degli anziani è l'alto rischio di caduta con effetti che a questa età diventano drammatici ed addirittura mortali.

Il programma è stato molto intenso, comprendendo esperti di disturbi dell'equilibrio da tutta Italia insieme a Specialisti delle altre branche della Medicina interessate. Dalla Geriatria, per una visione d'insieme del malato anziano, alla Medicina fisica e riabilitativa, comprendendola Farmacologia clinica, la Neurologia, la Medicina Interna, l'Oculistica, la Psichiatria, i diversi livelli della Medicina d'urgenza, dal 118 al pronto soccorso, la Medicina Generale, la Diagnostica per immagini, eminenti Colleghi della nostra Università e da tutta la Regione sono intervenuti insieme anche ai rappresentati del Terzo Settore e del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria per chiarire ed indicare le modalità di un approccio multidisciplinare. Parallelamente, dal punto di vista del diritto interno, sono state descritte le possibili politiche sociali da intraprendere in futuro e eventuali interventi di natura amministrativa alla luce delle più recenti indicazioni suggerite a livello europeo.

In queste giornate sono stati ottenuti risultati importanti soprattutto dal punto di vista scientifico, facendo incontrare professionisti di discipline differenti, che non si erano mai incontrati in Calabria, i quali hanno condiviso e integrato conoscenze mediche su questo tema trasferendole agli operatori del settore. Da qui è scaturito immediatamente un altro effetto in termini di operatività assistenziale, dal momento che ognuno avrà nuovi riferimenti con cui interagire nell'assistenza al malato. Infine, durante la tavola rotonda conclusiva, il dott. Sergio Petrillo del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, ha proposto la creazione di un panel tecnico per l'individuazione di percorsi sul tema specifico condivisi per tutta la Regione.

«E' tempo di tirare le somme - ha dichiarato il prof. Chiarella - di certo la realizzazione delle proposte scaturite da queste due giornate di lavoro contribuirebbe ad un tangibile miglioramento della qualità della vita nella nostra Regione con l'effetto non trascurabile di una più efficace razionalizzazione della spesa sanitaria».