Svolto a Catanzaro l'incontro “Il Parco nazionale della Sila come modello di biodiversità, sviluppo sostenibile, turismo e agricoltura”

La sala conferenze dell'Istituto tecnico agrario "Vittorio Emanuele II" di Catanzaro piena di studenti, docenti e curiosi per l'iniziativa del Sila Sharing fest a sostegno della candidatura del Parco nazionale della Sila a Patrimonio dell'Umanità Unesco. Nell'istituto superiore catanzarese, immerso nel Parco delle Biodiversità, si è discusso de "Il Parco nazionale della Sila come modello di biodiversità, sviluppo sostenibile, turismo e agricoltura". A parlarne il direttore facente funzioni del Parco della Sila Giuseppe Luzzi che ha spiegato alla platea quanto sia importante che la Sila venga riconosciuta Patrimonio dell'Umanità.

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Un riconoscimento che permetterebbe a tutta la popolazione della montagna di valorizzare ancora di più quel bene prezioso chiamato Sila; contenitore di paesaggio, ambiente, prodotti alimentari, coltivazioni, vegetazioni e biodiversità che la rendono un unicum nel mondo. Sempre Luzzi ha spiegato come la Sila sia già patrimonio dell'Umanità per tutto ciò che produce e che la certificazione Unesco sarebbe il coronamento del percorso del lavoro realizzato dall'attuale dirigenza del Parco insieme alle comunità che lo sostengono. Un forte sostenitore di questa candidatura è il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, intervenuto all'incontro del "Vittorio Emanuele II". Rivolgendosi ai più giovani, il presidente Bruno li ha invitati a prendersi cura dell'ambiente e a essere modello per i loro coetanei per costruire un futuro migliore. Ha ribadito, poi, quanto sia un sostenitore incallito della candidatura della Sila a Patrimonio Unesco perché questo può aiutare a migliorare la reputazione internazionale del territorio. Sono stati proiettati due video per spiegare ai ragazzi come raccontare la Sila sia un modo per conservare le proprie radici ma anche per attirare turismo. Al termine delle proiezioni, Antonio Blandi, direttore del Sila Sharing festival, si è soffermato sull'importanza delle nuove generazioni di essere protagonisti del proprio territorio non solo nell'impegnarsi a preservarlo ma anche nel promuoverlo anche attraverso Sila Storytelling, progetto in corso nel territorio del Parco Nazionale.
Doppia veste per Alberto Carpino, docente dell'istituto tecnico agrario e presidente dei presidi Slow Food Calabria. Proprio in qualità di rappresentante di Slow Food, Carpino ha ribadito il sostegno alla candidatura e ha quindi esposto i progetti già in corso con il Parco, tra questi il presidio della carne podolica, e ha ribadito la volontà di incentivare ulteriori azioni condivise sullo sviluppo sostenibile.
Al dibattito ha portato i saluti, a nome della dirigenza scolastica, la professoressa Arcieri e sono intervenuti il professor Caruso che ha raccontato ai ragazzi l'importanza e la varietà delle piante silane e il presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provinciadi Catanzaro, Antonio Celi. Chiusura con sorrisi, foto e video a sostegno della candidatura del Parco della Sila a Patrimonio dell'Umanità Unesco.