Catanzaro, pagamenti servizio idrico: Comune replica al Codacons

In risposta alla nota stampa diramata dal Codacons inerente il presunto abuso del Comune di Catanzaro nell'emettere le fatture relative ai consumi idrici su criteri presuntivi senza aver previamente provveduto alla rilevazione degli stessi nel modo e nei tempi utili, l'ufficio tributi di Palazzo de Nobili tiene a precisare quanto segue:

"In via preliminare occorre sottolineare che il Comune di Catanzaro annualmente provvede a circa 45.000 rilevazioni dei consumi idrici per tutto il territorio comunale, fatturando dunque non su base presuntiva e/o sovrastimando detti consumi, ad eccezione di casi specifici previsti nelle norme regolamentari del servizio idrico.

Nella fattispecie e nel merito della problematica sollevata dal Codacons in riferimento alla sentenza citata nell'articolo, giova evidenziare che la fattura in contestazione è stata emessa a seguito di lettura rilevata con accertamento d'ufficio con verbale sottoscritto dalle parti.

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L'importo della fattura di conguaglio è stato calcolato sulla base del consumo rilevato a seguito di accertamento, detraendo gli importi fatturati precedentemente in acconto per lettura non effettuata negli anni precedenti poiché non era stato possibile effettuare la rilevazione per assenza dell'utente (come previsto dall'art. 38 del Regolamento Comunale Idrico).

Ciò premesso, non si può certamente tacciare l'Amministrazione di adottare comportamenti ingiusti e infondati, laddove è opportuno rammentare che ogni azione esecutiva ha alla base il mancato rispetto, da parte del cittadini, del dovere di corrispondere al Comune il pagamento di un servizio reso di cui si è usufruito. Si ricorda, inoltre, che l'acqua erogata agli utenti viene acquistata dalla Regione Calabria. Pertanto, le illazioni del Codacons non fanno altro che generare allarmismo e informazioni non veritiere nella cittadinanza a danno dei contribuenti virtuosi".