Amministratore unico "Catanzaro servizi" replica a consigliere Celia

"Nell'assumere l'incarico di Amministratore Unico della Catanzaro Servizi S.p.A. mi ero ripromesso di non intervenire mai sugli organi di stampa per attività relative alla gestione dell'azienda.
E' con grande sofferenza, quindi, che mi vedo costretto oggi ad intervenire essendo l'ultima cosa che non avrei mai voluto fare". E' l'incipit della dichiarazione diramata dall'amministratore unico della Catanzaro servizi, Vitaliano Marino.

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"In qualità di A.U. devo però portare all'attenzione pubblica quanto siano infondate, offensive e probabilmente diffamatorie (cosa che sto facendo valutare) le asserzioni del Consigliere Comunale Fabio Celia, apparse ieri ed oggi sugli organi di stampa locali, in merito alla corresponsione di spettanze arretrate ai lavoratori della Catanzaro Servizi con un piano DA ME PROMOSSO nell'ottica della gestione di un'azienda che appartiene ai lavoratori della stessa, prima che al Consiglio Comunale e ad altri.
Preciso che ogni mia attività è improntata alla massima trasparenza e viene esercitata sotto gli occhi di tutti, per cui sarebbe stato opportuno, prima di fare una lunga dissertazione su possibili illegittimità (termine abusato in modo improprio ultimamente ...) paventando che "... la Catanzaro Servizi avrebbe fatto firmare ai lavoratori un documento con il quale rinunciavano a gran parte delle loro spettanze ..." ed ancora "... speculerebbe alle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie ..." per finire con "... comportamento alla stregua ... dei peggiori imprenditori privati che sfruttano il bisogno della gente ..." e tralascio le similitudini e sillogismi demagogici offensivi, rimarcando solo che l'azienda viene tacciata nello stesso articolo di "raggiro" ai lavoratori.
Avevo già trasmesso al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco ed al Segretario Generale una nota con la quale, nel richiamare il mio sommo rispetto per la legittima attività di controllo, sancita e tutelata per legge, dei consiglieri comunali che godono, nell'esercizio della stessa, di ampia facoltà, ma con un'unica limitazione quella di non poter divulgare atti o parte di atti interni dell'azienda e soprattutto quella di non far tracimare la loro azione in diffamazioni.
Ne serve, nella fattispecie, il "condizionale" usato, poiché l'ampia dissertazione, i sillogismi, i paragoni e le insinuazioni superano di gran lunga la lecita apprensione di chi svolge un ruolo pubblico di consigliere comunale.
Mi preme ricordare al Consigliere Celia che la nostra è una amicizia datata che conservo con piacere e che comunque, al di là di questa che non ha chiaramente alcun peso se non per il fatto che avrebbe potuto chiedermi lumi per le vie brevi, e come ho fatto avrei portato volontariamente alla sua attenzione ed a quella di tutti i consiglieri comunali le attività che sto intraprendendo, con il solo scopo di restituire ai miei lavoratori ed all'azienda la dignità troppo spesso loro negata e questo prima anche delle loro spettanze.
Ho trovato una situazione di stallo sulla corresponsione delle spettanze di cui parla Celia ed ho ritenuto di dover promuovere l'azione di corresponsione di quanto richiesto dai lavoratori, dapprima elaborando un piano economico sostenibile dall'azienda realizzando economie, successivamente convocando gli stessi lavoratori (tutti) in assemblea, chiedendo il parere al socio unico, con precisazione che l'azione non avrebbe comportato spese aggiuntive per l'Amministrazione Comunale, e non ultimo convocando le sigle sindacali per i pareri di rito e le loro eventuali osservazioni.
La procedura definita "raggiro" si è conclusa con la comunicazione all'Ispettorato del Lavoro e con il deposito allo stesso Ispettorato di tutti gli atti, poiché essendo definito "ambiente protetto" per i lavoratori lo stesso dovrebbe garantire la legittimità dell'azione intrapresa. Piccola nota l'apprezzamento dello stesso Ispettorato per un'azione che di prassi viene intrapresa con azioni giudiziarie dai lavoratori o dalle sigle sindacali e quasi mai dall'azienda che deve esborsare i soldi.
Il mio spirito e quello dell'azienda è costruttivo, tant'é che dal mese di marzo sono state inserite in busta paga le prime mensilità previste nel piano di rientro a quanti vi hanno aderito, con precisazione che nessuna azione vessatoria è stata fatta nei confronti dei lavoratori né tanto meno pressioni di alcun tipo, avendo dapprima proposto una pre-adesione con la compilazione da parte dei lavoratori di una scheda contenente tutte le spiegazioni necessarie.
I numeri (e non gli articoli di stampa per lo meno estemporanei) mi dicono che l'azione è stata ritenuta valida dai lavoratori (che sembrano essere gli unici a darmi fiducia) se è vero come è vero che sono circa 110 su 140 le adesioni ricevute dai lavoratori, oltre al bene placet del 99% delle sigle sindacali e delle RSA.
Un ultimo promemoria all'amico Celia. Intendo ricordargli che quando sono stato chiamato ad illustrare l'attività e le azioni che intendo portare avanti, mi sono messo a disposizione sottoponendo tutta la documentazione richiestami e rispondendo con la trasmissione degli atti richiesti, nella più assoluta legittimità e trasparenza, cosa che intendo continuare a fare con la preghiera di voler verificare quanto si asserisce ... magari prima di farlo diventare un articolo da far leggere alla cittadinanza. Comprendo che l'agire politico possa avere un certo tipo di necessità declaratoria, ma andrebbe fatta senza perdere la propria identità e la propria signorilità.
Appare superfluo precisare che non risponderò più a mezzo stampa poiché non ne ho necessità".